“Nel prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 marzo 2024, il Governo italiano affronterà questioni inerenti l’Ucraina, sicurezza e difesa, allargamento dell’Unione europea, situazione in Medio Oriente, relazioni esterne, migrazione, agricoltura, Semestre europeo. Come Pd abbiamo fatto proposte cristalline sulle quali volevamo avere un punto di vista chiaro, ci sono arrivati dalla Premier una serie di insulti. Ma se c’è una cosa che non possiamo accettare, non solo dal governo ma anche dai gruppi di maggioranza, è che di fronte a questioni di merito ci si risponda su quali sarebbero le divisioni all’interno del Pd, o i rapporti tra noi e il M5s e tra noi e il terzo Polo. Noi abbiamo bisogno di risposte sulla posizione del governo italiano sul prossimo Consiglio europeo. E siccome ci preoccupiamo, chiedo alla Presidente del Consiglio di dirci formalmente cosa pensa delle parole del vicepresidente del Consiglio Salvini, perché quelle parole offendono tutto il Paese. Se un vicepresidente del Consiglio dice una cosa e l’altro ne dice un’altra è un tema di politica estera e mi chiedo come fa Meloni a non farsi una domanda”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd. “Ci chiediamo – ha proseguito Boccia – se le parole del senatore Menia sono le parole del gruppo di Fdi e della maggioranza. Ci chiediamo se le parole che non io, non la segretaria o un collega del Pd, ma che Meloni pronunciava sull’Europa negli anni in cui era all’opposizione, la Premier le abbia rinnegate. Perché sono parole che offendono tutto il Paese. La Premier Meloni ci ha parlato di condominio. Per 10 anni all’opposizione di questo Paese ha litigato con tutti i condomini, vagheggiando l’uscita dall’Europa e ora ci dice cosa fare e dà giudizi sui leader degli altri Paesi ai quali si deve rispetto istituzionale. Per questa destra ancora nazionalista l’Europa non é un soggetto politico, non c’è un popolo europeo, non c’è nemmeno lontanamente l’idea di un bilancio comune, di un debito comune, di un fisco comune, di un welfare comune, non c’é l’idea di un’Europa comunitaria. Coincide la sua idea, vestita meglio, con quella di Orban, della Le Pen, di Salvini e di tutti i nazionalisti. Penso che l’Europa così non vada molto lontano e l’Europa con l’Italia nel circuito dei nazionalisti é un’Europa che si va indebolendo. Ecco perché le europee dell’8 e 9 giugno saranno uno spartiacque tra una nostra idea di futuro e una loro idea che non prevede la centralità dell’Europa”.


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