Francesco Boccia, questa volta non c`è stata la sorpresa.
«Intanto io vorrei sottolineare il nostro buon risultato. Il Pd a guida Schlein ritrova sempre più la sua identità di partito progressista senza il quale non è possibile costruire una credibile alternativa alla destra».
I Cinque Stelle sono crollati.
«Il risultato delle Regionali dipende sempre da fattori locali. Non è che se vinciamo in Sardegna ci esaltiamo e se perdiamo in Abruzzo ci deprimiamo. E comunque fino a 5 mesi fa nessuno avrebbe mai immaginato che in quella regione riuscissimo a giocarci la partita fino alla fine. Fino a domenica notte la destra ha avuto paura di perdere. Poi è vero che il Pd è avvantaggiato rispetto agli altri perché è un partito strutturato».
Non temete che il M55 vada da solo in Basilicata?
«Io ritengo che il percorso che abbiamo intrapreso sia più importante delle ambizioni dei singoli partiti. Da parte nostra continueremo con lo spirito unitario che ci contraddistingue, con la stessa generosità e lo stesso spirito collaborativo, senza veti nei confronti degli altri partiti della coalizione. Non è che se un partito perde qualche punto si cambia il progetto. L`obiettivo è sconfiggere la destra».
Per il M55 non si è trattato di qualche punto in meno…
«Dove si potranno fare gli accordi li faremo, dove non ci saranno le condizioni l`ultima parola, come sempre, spetterà ai territori».
Voi quindi andate avanti?
«Su molti punti siamo molto vicini e abbiamo fatto delle battaglie comuni. Penso al salario minimo, alla sanità pubblica, alla lotta contro l`autonomia differenziata, alla difesa delle istituzioni con il no al premierato delle destre. Su questi temi c`è gia un fronte. E a breve ci attende una nuova battaglia insieme: quella sulle tutele ai rider che ha visto protagonista Schmit, il nostro candidato alla guida della commissione Ue. Il consiglio europeo ha dato il suo via libera proprio oggi (ieri, ndr) e noi rilanceremo in Parlamento questa questione».
Prodi dice che ci vogliono più «contadini» per lavorare al campo largo.
«Prodi sottolinea che siamo ancora nella fase della semina e noi dobbiamo cercare di farla nel miglior modo possibile. Ci vuole ancora tempo, ma lo stiamo facendo, con generosità. Solo nel 2020 non c`era un`intesa nel territorio tra 5 Stelle e Pd, ora ce ne sono centinaia».
Insieme avete perso in Abruzzo, in Molise, in Calabria, in Liguria…
«E abbiamo vinto a Napoli, a Foggia, a Catanzaro e in altre città e stiamo insieme in giunta in Puglia e Sardegna. Il processo politico che stiamo costruendo sta andando avanti. È faticoso, ma questo è normale. E ora si avvicina un`altra sfida importante».
Quale?
«Quella dell`8 e 9 giugno. Lì si capirà se l`Italia resterà nell`orbita dell`Europa comunitaria o se finirà sotto l`influenza di Orb11 e degli altri alleati di Giorgia Meloni e Matteo Salvin ».
Anche Salvini e Meloni dicono che il centrosinistra è diviso…
«Lo fanno per nascondere le loro divisioni, che sono molto più profonde delle nostre. Ma l`occupazione del potere li tiene insieme».
Tornando alle Europee, Schlein si candida?
«Più che sulla sua candidatura adesso mi pare che la segretaria sia molto più concentrata su come costruire liste che rappresentino i valori e le istanze degli elettori Pd e progressisti».


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