“Oggi consideriamo rotto il patto che era stato fatto con le opposizioni sul metodo di analisi e quindi presenteremo emendamenti sulla riforma fiscale, anche sulla parte già affrontata alla Camera, perché riteniamo grave la rottura da parte della maggioranza. Noi avevamo capito che c’era un’intesa politica per dare ai due rami del Parlamento lo stesso tempo di lavoro con analisi, audizioni, confronti con le parti sociali, ma ci viene vietato, chiedendo invece un’accelerazione inaccettabile. Non solo è un’umiliazione del ruolo del Parlamento ma così viene meno la fiducia politica”.
La denuncia di BOCCIA giunge dopo la riunione della commissione Finanze del Senato che da oggi sta esaminando la delega fiscale e sulla quale mercoledì alle 18 scadrà il termine per presentare emendamenti. BOCCIA, parlando ai cronisti a Palazzo Madama, ha sottolineato che la protesta è stata condivisa da M5s e Avs. Dopo l’intesa politica fatta per ‘smezzare’ l’esame della riforma tra Camera e Senato, il provvedimento “arriva qui e in 8-10 giorni si dovrebbero fare audizioni, votazioni per approvare tutto alla Camera entro la pausa estiva – ha aggiunto BOCCIA – E’ evidente che una parte della maggioranza la ritiene una bandierina da propaganda”. E ha concluso sottolineando che non si tratta di un decreto, ma di un disegno di legge per cui “c’è tutto il tempo per chiuderlo esaminandolo bene. Noi siamo disponibili a lavorarci ad agosto”.