“Non capivamo il perché il decreto Milleproroghe continuasse a registrare ritardi e perché non si cominciasse a votare sugli emendamenti. Ora è tutto più chiaro: si doveva aspettare l’ennesima proroga, due mesi, per poter aderire alla seconda fase del concordato preventivo biennale. Avevamo già denunciato che questa misura non aveva garantito le entrate sperate. Era ovvio perché una scelta del genere non è certamente garanzia di entrate certe, ma anzi un incentivo a non fare il proprio dovere fiscale. Ora l’ennesima proroga, imposta dalla Lega, è una decisione scandalosa di un governo che considera chi paga le tasse un ingenuo da raggirare e che per recuperare pochi spiccioli non sa fare altro che riaprire rottamazioni e perpetrare condoni. La proroga dei termini per l’adesione è una mera procedura di un istituto, il concordato preventivo, che va abrogato perché rende il fisco una scommessa. Servono misure che premiano lavoratori – dipendenti e autonomi – e imprese che generano lavoro e valore sul territorio”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.


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