“Capiamo il nervosismo di Schillaci motivato dalla consapevolezza che il decreto liste d’attesa tanto sbandierato alla vigilia delle elezioni europee si è dimostrato un totale fallimento. Ma non è certo colpa del Pd e delle opposizioni, che hanno provato ad a avanzare proposte costruttive per salvaguardare il Servizio sanitario nazionale e la sanità pubblica sempre rifiutate da governo e maggioranza, se ancora oggi Gimbe nel commentare il Def sottolinea le criticità della situazione osservando che la spesa per la salute pubblica continua ad essere sottofinanziata e che la carenza di personale condiziona le prestazioni sanitarie e l’assistenza territoriale. È evidente che volersi sostituire alle regioni con un atto d’imperio suona come una imposizione che le regioni, anche quelle amministrate dalla destra, non possono accettare. Il decreto liste d’attesa ha prodotto il nulla, lo zero, il vuoto pneumatico e ora il caos istituzionale, con l’ipotesi di un Dpcm, che attribuirebbe al governo poteri sostitutivi senza il via libera delle regioni, che suona come una provocazione.
I monitoraggi di cui Schillaci parla sono utili ma se non sono inseriti in un piano d’azione con risorse e che preveda nuovi fondi per il personale diventano inutili: i cittadini continueranno a non curarsi o saranno costretti a fare liste di attesa infinite, e chi lavora negli ospedali continuerà ad essere sfibrato e pagato male”.
Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.