“Giacomo Matteotti è un punto fermo
della cultura antifascista italiana. Cultura che ha dato vita e
linfa democratica alla nostra bella Carta costituzionale che
oggi la destra al Governo vuole stravolgere. Oggi non potevo non
esser qui, durante i confronti elettorali per le elezioni
europee, a Fratta Polesine, comune di Giacomo Matteotti e della
sua famiglia a 48 ore dalla celebrazione che si terrà a
Montecitorio alla presenza del Capo dello Stato a 100 anni dal
suo ultimo intervento in Aula. A nome del gruppo Pd al Senato
abbiamo deposto un mazzo di garofani per ricordare i suoi
insegnamenti e soprattutto che ‘idee e valori non muoiono mai’.
Le celebrazioni quest’anno, nel centenario del suo barbaro
assassinio, saranno tante e significative per la nostra
Repubblica. Mi auguro che a destra prima dell’ultima forzatura
in Aula sul premierato, ci riflettano seriamente. Se leggessero
meglio Matteotti fermerebbero questa riforma”. Così Francesco
Boccia, presidente dei Senatori Pd, a Rovigo, visitando la tomba
di Giacomo Matteotti.
“Una riforma – prosegue – che vuole accentrare tutto il
potere nelle mani di una sola persona umiliando e
ridimensionando il Parlamento è un errore. Passare dal
Parlamento che sceglie il governo al Premier che sceglie e
scioglie il Parlamento, ridimensionando il Presidente della
Repubblica è un errore molto grave. Una deriva simile
all’Ungheria di Orbàn, che il nostro Paese, con la storia
segnata anche dal sacrificio di Matteotti, non merita. I
nazionalisti di casa nostra provano ad emulare le diverse destre
europee che stanno avvelenando il dibattito politico in queste
elezioni europee: dall’ultra destra degli spagnoli di Vox, ai
tedeschi di Afd, o gli stessi nazionalisti polacchi del Pis di
Kaczyński, alleati della Meloni. Obiettivo della destra in
Italia è indebolire la nostra Costituzione, nata grazie anche al
sacrificio di tanti, a partire proprio da Giacomo Matteotti. Il
Partito Democratico non glielo permetterà: oggi pomeriggio
saremo in Aula in Senato per riprendere l’esame degli
emendamenti sul premierato e difenderemo con forza la ragioni
della nostra Costituzione antifascista”.