“Il ricordo del senatore Silvio Berlusconi, imprenditore e per quattro volte capo del governo italiano, per il Pd non è una commemorazione formale, da lasciare sui verbali di questa assemblea. La sua scomparsa chiude un lungo ciclo politico durato quasi 30 anni. Oggi è il giorno del ricordo. Verrà di nuovo il tempo della polemica, del contrasto, dello scontro in Parlamento. Oggi, però, a nome del gruppo al Senato e dell’intero Partito democratico esprimo vicinanza e cordoglio alla famiglia. Esprimiamo solidarietà alle migliaia e migliaia di cittadini che gli hanno sempre manifestato il consenso politico e che hanno creduto nel suo impegno. Solidarietà che indirizziamo, ovviamente, anche ai colleghi senatori di Forza Italia, all’intero partito e alla coalizione della quale Silvio Berlusconi è stato fondatore e protagonista”. Lo ha detto Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato, prendendo la parola in Aula per la commemorazione di Silvio Berlusconi.
“Berlusconi – ha continuato Boccia – ha contribuito a costruire il centrodestra italiano ma non ha modernizzato l’Italia come avrebbe voluto o come aveva promesso. Ha indirizzato varie correnti del pensiero conservatore e della destra italiana verso una cornice istituzionale che ha trovato per il suo partito un ruolo importante e di governo in Europa, ma non per la sua coalizione, che, in Europa, resta divisa in tre blocchi contrapposti e rappresenta la maggiore contraddizione valoriale”.
“Il rispetto che in questa sede desideriamo manifestare nei confronti di Silvio Berlusconi – ha proseguito ancora Boccia – non deve farci dimenticare che noi la pensiamo diversamente su quasi tutte le cose, crediamo che lo Stato di diritto significhi pari condizioni di partenza per tutti e non l’esaltazione della legge fatta su misura del più forte e che le fragilità della società debbano essere compensate da un’azione vigorosa delle politiche pubbliche. Crediamo che pagare le tasse non sia dare un ‘pizzo di Stato’ ma un atto di cittadinanza, pensiamo che nessuno sia al di sopra della legge e che la magistratura debba agire con l’autonomia garantita della Costituzione fondata sul sangue della Resistenza. L’omelia dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, vale per tutti, per ognuno di noi. La vita ci fa andare per mille sentieri ma poi, alla fine, ci porta al compimento, al giudizio di Dio, che accoglie tutti i peccatori. Per questo dinanzi alla scomparsa di Silvio Berlusconi, pur ribadendo il nostro stare dall’altra parte, voglio concludere ponendomi e ponendoci umilmente in silenzio davanti al giudizio della storia che non scriveremo noi ma chi verrà dopo di noi. Per dirla con l’arcivescovo Delpini: ‘Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio’”.


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