Francesco Boccia si dice ottimista: “La proposta di fare le primarie anche on line è coerente con la storia del Pd e viene da Elly Schlein, che rappresenta la sinistra moderna”. Nel venerdì dell`Epifania le agenzie sono colme dei no dei sostenitori di Stefano Bonaccini all`idea lanciata su La Stampa da Schlein, far votare il prossimo segretario del Pd anche sul web. E fa muro anche la candidata alla segreteria Paola De Micheli: “Discussione lunare”. Ma Boccia, deputato e coordinatore della mozione Schlein, ostenta tranquillità.

Perché proporre le primarie on line ora? Siete in difficoltà e contate di recuperare con il voto sii Web?

Assolutamente no. Semplicemente, stiamo discutendo delle regole del congresso e l`obiettivo deve essere la massima partecipazione alle primarie. Dobbiamo confrontarci sulle norme, che vanno ratificate dalla direzione, mercoledì e poi in assemblea.

Dal fronte di Bonaccini paventano rischi per la trasparenza e la privacy. E vi accusano di voler snaturare il partito.

L`obiettivo della fase costituente era aprirsi al mondo esterno, quindi è opportuno non chiudersi nella ridotta di regole asfittiche. È in corso una discussione interna in cui dovremmo difendere il Pd evitando ipocrisie. È evidente che la proposta prevede un voto aggiuntivo a quello dei gazebo e non alternativo, come già fatto con successo nelle amministrative a Torino, Roma, Bologna e in Sicilia. Paradossalmente quel voto sarebbe più sicuro e certificato, perché si potrebbe votare solo dopo una pre-iscrizione in una data condivisa, e tutto sarebbe fatto con Spid. Non vedo davvero il problema.

Si voterebbe sul web anche nella prima fase, riservata agli iscritti?

Per ragioni organizzative sarebbe meglio votare online per le primarie aperte. Ma se c`è accordo si può fare in entrambe le fasi, senza toccare lo statuto, con un regolamento. Ricordo invece che alcuni pongono il tema di cambiare una regola prevista dallo statuto, secondo cui ci può iscrivere al Pd fino al giorno del voto. Ma nessuno ha aperto un dibattito su questa richiesta.

Al Fatto Bonaccini ha detto che Dario Franceschini sostenitore di Schlein – avrebbe dovuto invocare il rinnovamento della classe dirigente “prima di ricandidarsi per l`ennesima volta”. Ha così torto?

Penso che non ci sia cosa più ingiusta, e Stefano lo sa, che spostare il congresso su attacchi personali. Se iniziassimo questo meccanismo che già non ha portato molta fortuna a Matteo Renzi, finiremmo su una strada sbagliata. Il Pd ha bisogno di energie nuove e dell`esperienza di chi ha dato tanto.

Sul Foglio il governatore della Toscana Eugenio Giani ha teorizzato che “l`autonomia differenziata è di sinistra” e che “non bisogna ideologizzare tutto in uno scontro tra Nord e Sud”.

Consiglio a Giani, ottimo presidente, di discostarsi dalla posizione di Fontana e Zaia. Dire che l`autonomia si fa solo con l`articolo 116 comma 3 della Carta è la visione leghista. Lavisione del Pd invece è quel- la di Mattarella e Don Sturzo, ossia che l`autonomia rafforza l`unità quando attua il principio di sussidiarietà, e lo si fa applicando anche gli altri articoli della Costituzione, non solo il 116. Da ministro nell`ottobre 2020 ho chiuso un accordo all`unanimità in Conferenza Stato-Regioni e unificata, su un progetto del tutto diverso, secondo cui i livelli essenziali delle prestazioni vanno stabiliti con una legge ordinaria e in cui è previsto un fondo di perequazione per evitare disparità.

Quindi no totale.

Giani deve decidere se stare con noi o con Calderoli e Fontana, che ora è in campagna elettorale contro il Pd per difendere la sua disastrosa giunta.

Alcuni consiglieri regionali ed ex parlamentari campani hanno chiesto con una lettera la sua rimozione da commissario regionale. E invocano il congresso locale.

Credo che dietro alla lettera ci siano anche vicende personali di alcuni dei firmatari. Ho imparato anon commentare certe cose, e d`altronde mi pare abbia già risposto il segretario Letta. Il problema non c`è mai stato: il regolamento per il congresso è pronto e uscirà appena la direzione fisserà la data.


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