“Il viceministro Leo ha tutta la nostra solidarietà, non solo si occupa di Fisco ma deve occuparsi anche di Salvini. Oggi ha dovuto chiarire che le cose che ascoltiamo nei telegiornali, la propaganda leghista sui condoni di varia natura, comprensivi delle cartelle fino a 30mila euro di fatto non ci sono nella delega fiscale ne ci saranno”.
“Domani presenteremo emendamenti sulla necessità di rendere il Fisco più equo. Daremo il nostro contributo, ma stiamo parlando di due visioni: secondo noi le imposte che paghiamo devono cagionare i medesimi sacrifici a tutti i cittadini che non significa la stessa aliquota. Quindi abbiam contestato la flat tax. Rivendichiamo la visione progressiva delle imposte del Pd. In maniera costruttiva ci confronteremo”. Lo ha detto in Senato conversando con i giornalisti.
“Nonostante l’impegno apprezzabile del viceministro Leo che ha risposto alle nostre numerose domande che vanno dall’Irpef, all’Ires, alla riscossione, al catasto, ai condoni, all’Iva, alla tassazione dei redditi finanziari. E’ emersa la differente visione tra destra e sinistra, non possiamo non denunciare lo strabismo che c’è nell’impostazione che il governo Meloni sta dando al legame tra la riforma fiscale e le atre riforme che sono rimaste al palo”. Bocciato spiega che l’obiettivo è evitare che “le riforme che hanno messo in campo facciano ulteriori danni: ci riferiamo a Autonomia e Province che non sono previste nella delega fiscale”. Secondo il parlamentare sul tema riforme la maggioranza “sta andando a fari spenti” non prevedendo un collegamento organico tra i vari provvedimenti messi in campo. Questo “dimostra – dice BOCCIA – che sostanzialmente le riforme sono bandierine di singoli ministri”. Il presidente Pd lamenta di non aver avuto risposta “su quali debbano essere le compartecipazioni che poi consentiranno alle regione di sostituire gli introiti dall’Irap” arrivando alla conclusione che questa “è la negazione del progetto di autonomia sul quale sta lavorando Calderoli”.