“Ci preoccupa perché il decreto lavoro segna una fase politica nuova: cristallizza un concetto che noi speravamo fosse limitato alla propaganda politica della destra, cioè quello della spinta verso la precarizzazione del lavoro”. Lo dice il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia.

“Speravamo che nel confronto parlamentare fosse possibile cambiare in meglio questo provvedimento– prosegue Boccia – ma si sono opposti a tutti i nostri emendamenti. La destra è per i voucher spinti. Siamo molto preoccupati perché aumentano le disuguaglianze e si ghettizzano i poveri. Sono arrivati no su proposte nostre che sono importanti. Noi insistiamo per rendere strutturale il cuneo fiscale, invece qui è limitato solo a 6 mesi, è di 4 punti e non di 6 come propone il Pd e soprattutto nel Def non c’è nessuna prospettiva per il triennio 2024-26. E ci preoccupa”.
Boccia ha quindi evidenziato: “Siamo in una fase in cui l’inflazione si sta mangiando i salari, la povertà sta aumentando e nonostante il rimbalzo positivo è evidente che stanno aumentando le disuguaglianze. Questo provvedimento non fa altro che rendere più forti i forti e indebolisce quelli che avevano delle certezze e non le hanno più. E stanno sottovalutando – ha aggiunto – l’impatto molto forte che rischia di venire fuori da agosto e settembre in poi, quando oltre mezzo milione di soggetti non avranno più alcuna forma di sostegno e questo rischia di toccare almeno un milione e mezzo di persone. Stanno scherzando col fuoco e noi glielo diremo fino all’ultimo secondo utile e cercheremo in aula di fargli cambiare idea. Anche su uno dei provvedimenti più importanti per il Paese il comportamento è sempre lo stesso: la maggioranza completamente afona, nel senso che decide tutto il governo, il Parlamento esautorato, i pareri sugli emendamenti dati senza motivazione di merito”.


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