“La mozione sull’attuazione degli impegni previsti dal Pnrr ha raccolto più di un terzo delle firme delle senatrici e dei senatori di Palazzo Madama e non è un caso che il Pd, il M5s, il gruppo delle Autonomie e Avs abbiano deciso di trasformare la richiesta di chiarimenti al ministro Fitto in un atto di indirizzo politico che non lasciasse spazio a interpretazioni. Siamo stati costretti a procedere senza attendere la relazione semestrale perché riteniamo che, ad alcune settimane dalla scadenza improrogabile del 31 agosto, le nubi siano aumentate e la piena attuazione del Pnrr ,che anche per il Def è la condizione per rispettare i numeri sull’ipotesi di crescita del Paese, sia ormai una chimera”. Lo ha detto in Aula Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, illustrando in Aula la mozione delle opposizioni sull’attuazione del Pnrr. “E’ una chimera – ha proseguito Boccia – perché vista l’impossibilità di poter intervenire direttamente su alcuni ambiti, il governo ha deciso di smontare la governance e di rimontarla. Non solo noi, ma i territori, i sindaci, i presidenti di regione non hanno capito qual è il percorso in cui siamo. Nella mozione abbiamo messo in evidenza varie criticità. Crediamo che la reazione del governo alle evidenze della Corte dei Conti abbia danneggiato non solo i rapporti istituzionali ma la stessa credibilità del governo. Il ministro Fitto, che non ha votato il Pnrr quando è nato in Europa nel 2020 e nemmeno nei passaggi successivi dei governi Conte 2 e Draghi, omette che l’Italia ha ottenuto il Pnrr per ridurre le disuguaglianze, per la scuola pubblica, la sanità pubblica, i servizi alla persona, il trasporto pubblico locale, il Mezzogiorno, le aree disagiate, la transizione ecologica e digitale. Ancora oggi noi non sappiamo se per alcuni territori alcuni provvedimenti e interventi siano garantiti. In maniera generica il ministro Fitto ci ha fatto sapere che la Premier Meloni non crede nelle case di comunità, non crede nella sanità pubblica basata sulla prevenzione e sulla presenza sul territorio. Io sottolineo due aspetti che per noi sono fondamentali: l’impegno per il governo a non utilizzare il Pnrr per armi e munizioni, che già il ministro Fitto e la Premier Meloni hanno assunto e la richiesta esplicita di trasmettere alle Camere in tempo utile e comunque non oltre il 30 giugno le schede descrittive di revisione del Pnrr e del nuovo capitolo dedicato a RepowerEu, al fine di consentire alle commissioni parlamentari di presentare la relazione all’Assemblea per la conseguente deliberazione del Parlamento. Su questo so che c’è un impegno del governo”.


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