“Non si puo’ lasciare sotto traccia, e far scorrere nel silenzio, quanto avvenuto ieri allo Sturzo. E’ evidente che dai Popolari giunge alla comunita’ del Pd al tempo stesso un grido di allarme ed un segnale politico, per una china imboccata che viene percepita da piu’ parti come una regressione identitaria e una smentita nei fatti dell’idea originaria del Pd come il partito della sintesi del riformismo italiano in tutte le sue declinazioni”. Lo dice il senatore e responsabile Sicurezza del Pd, Enrico Borghi, interpellato dall’AGI sulle voci di scissione provenienti dalla componente Popolare del partito. “La stessa scomparsa della parola ‘centrosinistra’ come nostra definizione identitaria, e l’appello costante ad una rigenerazione ed una declinazione della sinistra facendo appello esclusivamente ad una porzione, certamente nobile e autorevole, delle culture che hanno originato il Pd e’ uno dei tratti di questa stagione. L’esperienza del cattolicesimo democratico e popolare, insieme con tutte quelle che hanno fondato il Pd, non puo’ certamente essere messa tra parentesi, e il congresso del Pd e’ il luogo naturale dove possa esprimere la propria soggettivita’. Per tornare al centrosinistra largo, plurale e’ capace di essere fortemente rappresentativo e competitivo”, conclude Borghi.


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