“La maggioranza di destra-centro e’ in crisi prima ancora di iniziare a governare”. Lo scrive su Facebook il senatore del PD, Enrico Borghi, analizzando quanto accaduto ieri al Senato con l’elezione di Ignazio La Russa. “Non si era mai visto che una maggioranza uscita vincitrice dalle ELEZIONI, che aveva ostentatamente mostrato ‘unita’ e compattezza’ sui palchi dei comizi asserendo di essere ‘Pronti!’, alla prima occasione utile (l’elezione della seconda carica dello Stato, peraltro) si sfasciasse dentro cascami di rivendicazioni personali, livori tra aspiranti ministre, bizantinismi sprecati ad ogni piu’ sospinto. Il dato e’ piuttosto semplice: Berlusconi ha provato a premere, sulla formazione del GOVERNO, sostenendo di avere la ‘golden share’ della maggioranza, e Giorgia MELONI lo ha bellamente scalzato, non cedendo alle pressioni di Arcore e accettando il ‘pronto soccorso’ di parti dell’opposizione”, aggiunge Borghi. “Se il buongiorno si vede dal mattino, la legislatura sara’ segnata da un percorso chiaro: il tentativo di sterilizzare il ruolo di Forza Italia (e quindi dei centristi moderati) da parte della destra piu’ radicale, per renderla succedanea ad una leadership indisponibile a concedere a Berlusconi una funzione di ‘garante’. Siamo gia’ dentro una torsione della maggioranza di GOVERNO prima ancora che l’esecutivo sia nato. Vedremo quali saranno gli impatti sul prosieguo. Ma lo schiaffone dato ieri, in maniera plastica e plateale, a Berlusconi da parte di Lega e Fratelli d’Italia e’ di quelli che saranno ricordati”. Oltre a questo, Borghi si sofferma sul “soccorso” che parte dell’opposizione ha fornito alla maggioranza: “Approfittando del segreto del catafalco, pezzi di opposizione – annusata l’aria – si sono precipitati in soccorso al vincitore (o alla vincitrice). Sul piano etico, una operazione squallida. Sul piano politico, ancora peggio, che configura scenari che riportano il Parlamento dentro le pagine del trasformismo dell’Italia liberale e giolittiana, quando alla logica del confronto aperto tra forze politiche si sostituiva quella della cooptazione nella maggioranza di elementi dell’opposizione con finalita’ evidentemente utilitaristiche”. Un soccorso dalla doppia lettura: “La prima e’ interna all’opposizione, e deve indurre noi del PD a svegliarci dall’intorpidimento post elettorale: mentre noi ci balocchiamo tra costituenti, congressi, regole e amenita’ simili, altri in politica stanno correndo, e fanno la corsa su di noi. Per cui prima dismettiamo saio, cilicio e frusta autoflagellante e riprendiamo fiato, iniziativa e capacita’ politica, meglio e’. I voti a La Russa giunti da pezzi dell’opposizione sono segnali alla MELONI. Capiamolo in fretta. Sono voti che in filigrana hanno la scritta ‘mentre il PD resta congelato, noi ci siamo’. La seconda e’ un segnale nella direzione dell’evoluzione del sistema politico. E’ chiaro che, dentro la crisi di Forza Italia, vi e’ chi punta ad una operazione che e’ al tempo stesso di eredita’ e di sostituzione. Con un tasso di cinismo rappresentato dal fatto che, spostando sempre piu’ a destra l’asse della coalizione di maggioranza, si presume di strappare a Forza Italia ruolo e truppe (residuali). Conclusione del ragionamento: serve che delineiamo una linea politica di respiro. Le presidenze alle Camere di La Russa e Fontana polarizzano moltissimo, e di conseguenza aprono spazi. Per riempirli non serve l’isteria, ma la politica. Mettiamoci al lavoro”.


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