“Tra i punti che Andrea Orlando ha posto al centro della propria agenda politica c’è quello che riguarda il progressivo sblocco del turn over nella pubblica amministrazione, finalizzato in particolare ad aprire le porte ai giovani, immettendo nuove competenze e profili professionali adeguati, per valorizzare da un lato i percorsi formativi seguiti dalle nuove generazioni, dall’altro a innovare procedure e metodologie di lavoro, guadagnando efficienza”.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Daniele Borioli.
“La crisi di questi anni ha lungamente fatto muro, impedendo l’accesso delle giovani generazioni alla PA – sottolinea l’esponente pd – Ciò ha in qualche modo rallentato l’innovazione dei processi tecnici e amministrativi della sfera pubblica, e ha concorso a dilatare le distanze tra i giovani e la sfera delle istituzioni pubbliche. È venuto il tempo di cambiare registro. Programmare l’immissione di nuova linfa nei ranghi della funzione pubblica, selezionando con cura le priorità: enti locali, manutenzione del territorio, politiche attive per il lavoro, giustizia civile solo per citare alcuni dei campi più urgenti. E’ un modo per declinare con intelligenza un modello “neo-keynesiano”,secondo la definizione di un gruppo di ricerca dell’Università del Piemonte Orientale che ha prodotto un interessante studio sul tema, capace di tenere insieme l’obiettivo di innovare e migliorare la macchina pubblica con quello di coinvolgere direttamente le giovani generazioni nella costruzione di un rinnovato e migliore rapporto tra istituzioni e cittadini” conclude Borioli.