“Io e i colleghi che con me hanno firmato l’emendamento che modifica il codice degli appalti, e porta per concessionari autostradali a 60/40 il rapporto tra gli affidamenti di lavori da fare tramite gara e quelli assegnabili direttamente, non abbiamo cambiato idea sulla necessità di introdurre maggiore trasparenza e più efficienza nel sistema di gestione della rete stradale primaria del Paese. Quell’idea resta uno dei capisaldi introdotti nel nuovo codice degli appalti, fissata strutturalmente nell’obbligo di affidare tramite procedure competitive pubbliche le concessioni via via in scadenza. L’intervento di modifica che proponiamo scaturisce dalla constatazione di come il rapporto 80/20, oggi fissato nel codice, produca un salto troppo brusco, che alla fine rischia di scaricarsi (come in parte sta già avvenendo) sulla pelle dei lavoratori. Parliamo in tutta Italia di alcune migliaia d persone che rischiano di trovarsi senza lavoro, e di un patrimonio di competenze professionali che rischiano di andare disperse. Ciò che è importante far comprendere, in primis a tutte le forze della maggioranza di Governo, è che la misura proposta muove esclusivamente dal buon senso, e si propone non di archiviare il principio dell’apertura al mercato ma di temperarlo con un’attenzione particolare al lavoro, che costituisce una priorità assoluta nel delicato frangente che il Paese attraversa. D’altronde, il rapporto percentuale 60/40 non sarebbe che la riproposizione di quanto già nel 2012 fu introdotto dal Governo presieduto da Mario Monti, il quale certo non può essere definito come politico ostile al mercato e favorevole alle posizioni dominanti. D’altronde, le agitazioni sindacali dell’ultimo periodo, e il favore che i sindacati delle categorie coinvolte esprimono per l’emendamento in discussione, dovrebbero consigliare a tutti di non riaprire tensioni e conflitti in un momento tanto delicato”. Lo scrive in una nota il senatore del Pd Daniele Borioli.