“Ora è solo il Governo a dover decidere: se mantenere gli impegni assunti formalmente verbalizzati con i lavoratori delle autostrade in data 6 novembre o assumersi la responsabilità di disattenderli. L’emendamento che corregge il codice degli appalti, quanto alla percentuale dei lavori da portare obbligatoriamente a gara, non scaturisce da un guizzo improvviso del primo firmatario e di quanti con lui hanno sottoscritto, ma esattamente da un indirizzo condiviso dal Governo con le parti sociali. Al centro c’è il rischio licenziamenti, che potrebbero partire già nelle prossime settimane. L’emendamento è stato cassato, commettendo a mio avviso un errore grave, dal corpo del decreto fiscale, e dichiarato inammissibile sulla legge di bilancio. Nonostante le rassicurazione dei dicasteri di lavori pubblici e sviluppo economico, nonostante le stesse aperture del Presidente del Consiglio, nulla si muove. E ai lavori non resta, pagata sulla propria pelle, che l’arma della protesta e dello sciopero: a difesa del lavoro e per la sacrosanta pretesa che il Governo mantenga la parola data. Voglio sperare che vada a finire così”.
E’ quanto afferma in una nota il senatore del Partito democratico Daniele Borioli, componente della Commissione Lavori pubblici e trasporti a Palazzo Madama.


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