‘Risposte rapide e chiare sulla vicenda che ha portato al blocco dei cantieri del Terzo Valico, suscitando il più che legittimo allarme delle maestranze e delle organizzazioni di categoria che le rappresentano’. Le chiede il senatore del Partito democratico Daniele Borioli che segue da tempo le vicende relative all’importante opera. ‘Si individuino le eventuali responsabilità o inadempienze che hanno portato a questo grave passo falso – sottolinea Borioli – Il rispetto della legalità, della trasparenza, della correttezza nell’assolvimento delle procedure di realizzazione delle grandi opere è, oggi, una delle sfide primarie che il Paese ha di fronte per recuperare credibilità. Perciò non sono ammessi errori, soprattutto sul delicato fronte del contrasto alle infiltrazioni mafiose e alla corruzione. Su questo punto mi farò immediatamente promotore, già nella prima riunione di Commissione in programma per martedì 1 luglio, di un’audizione del Governo e di RFI, affinché vengano chiariti tutti i profili di questo sconcertante episodio. Non solo. Questa grave vicenda dimostra, una volta di più, l’esigenza di rivisitare in radice la modalità e gli strumenti di gestione del processo di realizzazione dell’opera sin qui adottati, soprattutto nel rapporto con il territorio.Da troppo tempo, i Sindaci attendono che il Governo dia vita ad un Osservatorio, sul modello di quello istituito per la Torino-Lione, che si riunisca stabilmente sul territorio, con la presenza costante di RFI, che è il proponente dell’opera. Su questa richiesta, il Ministro Lupi ha in più occasioni manifestato il proprio assenso. Ma ad oggi nulla è stato fatto’. ‘I problemi aperti, oltre a quello fondamentale e primario della legalità e della trasparenza, sono molteplici – prosegue l’esponente pd – e le amministrazioni locali non possono essere lasciate senza un riferimento anche fisicamente presente, che in rappresentanza del Governo funga da costante e informato interlocutore per le loro istanze. Abbiamo sin qui apprezzato le manifestazioni di attenzione che ci sono arrivate dal Governo, ma è ora di passare dalle parole ai fatti. Troppo farraginoso, lento e talvolta opaco è il meccanismo di trasferimento delle decisioni e delle informazioni dal centro alla periferia, soprattutto per quanto riguarda le questioni di natura sanitaria e ambientale. Troppi i problemi ancora irrisolti: tra questi le mancate ricadute positive che dalla costruzione dell’opera dovrebbero riversarsi sul sistema economico locale, secondo quanto specificamente previsto dalla legge regionale; e le ancora troppo nebulose prospettive inerenti la logistica e il rilancio del trasporto ferroviario regionale’ ‘Insomma, per parafrasare il Presidente del Consiglio – conclude Borioli – è giunta l’ora, se non di cambiare verso almeno di cambiare passo. L’andamento lento e le distrazioni non si addicono a un’impresa in cui ci si giocano faccia e credibilità tanto verso l’Europa quanto verso le comunità locali’.

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