‘L’annuncio del progetto di fusione delle società che gestiscono Linate, Malpensa e Orio al Serio ha avuto grande rilievo.sulla stampa soprattutto perché si profila un gestore unico per tre scali che, insieme, generano (dati 2014) un traffico di circa 37 milioni di passeggeri’.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Daniele Borioli, componente della Commissione Lavori pubblici e trasporti a Palazzo Madama.
‘E’ del tutto evidente la sfida che il sistema aeroportuale lombardo lancia, anche in questo modo, al sistema romano – sottolinea l’esponente pd – che lo scorso anno ha contato tra Fiumicino e Ciampino oltre 40 milioni di passeggeri. Di fronte a questi dati, la domanda è: cosa intende fare la parte più occidentale del Nord-Ovest? Nello stesso 2014, Torino, Cuneo e Genova espongono un traffico, rispettivamente, di 3 milioni e 400 mila, 237 mila, 1 milione e 270 mila passeggeri. In tutto, meno di 5 milioni. E’ davvero pensabile che i tre aeroporti possano ancora reggere, ciascuno in solitaria, la competizione sul mercato e qualche ragionevole ambizione di sviluppo? Nel Piano nazionale degli aeroporti, di recente varato dal Governo,Torino è stato recuperato anche grazie al lavoro dei parlamentari piemontesi, tra gli aeroporti ‘strategici’ di livello internazionale, a condizione di integrarsi con Malpensa; su Genova bisognerà vedere l’esito delle osservazioni della commissione parlamentare che ne ha chiesto il recupero allo stesso rango; per Cuneo, l’inquadramento come scalo nazionale è subordinato al verificarsi di precise condizioni gestionali. Se questo è lo scenario, è ragionevole indugiare ancora sulla fusione delle gestioni di Caselle e Levaldigi? Non è, invece, il tempo di allargare l’obiettivo, includendo anche Genova in un progetto di gestione unificata, in grado di mettere a fattor comune investimenti, programmazione dei collegamenti, selezione delle rispettive specializzazioni?’.
‘Insieme all’idea del collegamento ferroviario veloce tra Torino e Genova, lanciata da Fassino nei mesi scorsi – conclude Borioli – e al rilancio della ferrovia Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, ora sul tavolo del Governo, sarebbe un altro passo avanti nel coordinamento tra due regioni che, solo in alleanza, possono cogliere le opportunità che derivano loro dall’essere cerniera naturale tra il Mediterraneo e l’Europa continentale, e possono in prospettiva riequilibrare le dinamiche di sviluppo rispetto alla vicina ‘potenza’ lombarda’.

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