“Le dichiarazioni di D’Anna sulle scorte a Capacchione e Saviano sono molto gravi, non solo perché mirano a delegittimare e schernire la battaglia coraggiosa di due persone che,
mettendo a rischio la propria vita, combattono la criminalità organizzata con ogni energia e con tutti gli strumenti di cui dispongono. Sono molto gravi perché sappiamo bene come, su quel fronte, ogni segnale proveniente dalle istituzioni (e D’Anna è un senatore) che punti a delegittimare chi contrasta le mafie possa essere letto, al di là della volontà soggettiva di chi lo emette, come un segno di debolezza dello Stato. Al tempo stesso, quelle parole sono segno di una visione miope della profondità devastante che il cancro della criminalità organizzata ha assunto nel nostro Paese. Pensare e dire che le mafie le combattono solo le forze dell’ordine e i magistrati, significa non vedere l’importanza che rivestono invece la diffusione della cultura della legalità e il ruolo di una seria informazione d’inchiesta. I due mestieri in cui, appunto, eccellono Saviano e Capacchione. Che nella lotta alla camorra sono altrettanto importanti e incisivi di poliziotti e giudici. E che per questo lo Stato ha il dovere di proteggere”.
Lo afferma il senatore del Partito democratico Daniele Borioli


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