“Insieme ai colleghi Angioni, Astorre, Buemi, Cirinnà, Esposito, Puppato, Scalia, Silvestro, Sposetti, Susta, Vaccari, ho presentato in questi giorni un disegno di legge costituzionale che riforma l’istituto della fiducia e introduce la ‘sfiducia costruttiva’ nel nostro ordinamento, adeguando quella prevista dal sistema tedesco adattandola al bicameralismo italiano”.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Daniele Borioli.
“La bocciatura della riforma e la sentenza della Corte sull’Italicum ci restituiscono, intatto, il problema di definire un rapporto più efficace tra la funzione di rappresentanza del Parlamento e quella del Governo – sottolinea Borioli – che dal Parlamento trae legittimazione. Quasi sempre, nel ventennio che abbiamo alle spalle, la stabilità dei Governi è stata ricercata attraverso le leggi elettorali, con esiti non sempre felici. Mentre si è trascurato di agire sulla leva dei rapporti istituzionali che legano legislativo ed esecutivo. Ciò ha portato da un lato all’abuso dello strumento della fiducia, che ha finito per comprimere oltre misura il ruolo del Parlamento; dall’altro ha prodotto in molti casi la degenerazione del principio di libertà dal vincolo di mandato in fenomeni di carattere trasformistico, che hanno condizionato in negativo la qualità dell’azione di governo e minato la stessa stabilità. È chiaro che nessuna misura (neppure quella da noi proposta) potrà surrogare l’impianto della riforma sfumata. Ma rinunciare a fare ciò che potrebbe essere utile per migliorare il sistema sarebbe un errore grave. La nostra iniziativa si propone al tempo stesso di restituire dignità al Parlamento, limitando il ricorso alla fiducia, e di dare maggiore stabilità ai governi, quale che sia la legge elettorale”.
“In Germania funziona – conclude l’esponente pd – Da noi altri, e molto autorevoli come il Presidente Scalfaro, ci hanno provato senza riuscire. Ma forse è proprio questo il momento opportuno per riprendere le fila del ragionamento”.