“Il biotestamento è legge. Ed è una bella giornata per la civiltà giuridica del Paese: quella in cui lo Stato tende finalmente la mano a proteggere la libertà e la dignità della persona, nel momento in cui la vita si avvicina al suo limite estremo e la sofferenza diventa la condizione assoluta e irreversibile dell’esistenza”.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Daniele Borioli.
“Un nuovo, ulteriore passo avanti sul terreno dei diritti – prosegue Borioli – dopo quello altrettanto rilevante delle unioni civili. Se guardiamo all’Europa e al mondo, si tratta di conquiste civili che non necessariamente sono appannaggio esclusivo di una parte politica. Ma è certamente vero che in Italia sulle due leggi ha operato una chiara e netta distinzione tra sinistra e destra, inframmezzata dall’ondivaga posizione dei 5S. In entrambe le occasioni, le destre si sono opposte con tutti i mezzi all’approvazione di due provvedimenti fondamentali per trascinare l’Italia fuori da un’imbarazzante condizione di arretratezza. Il Pd è stata la forza trainante di questo processo legislativo arrivato a traguardo. Senza il Pd le destre avrebbero vinto e due leggi distintive di tutta la legislatura sarebbero rimaste nei cassetti, come purtroppo era accaduto (e questo è bene ricordarlo) anche nelle precedenti occasioni in cui il centrosinistra aveva avuto occasione di governare”.
“Ciò rende giustizia delle molte superficiali accuse che taluni rivolgono al Partito Democratico – conclude l’esponente pd – che pur con tutte le critiche che gli si possono muovere, pur con gli errori che gli si possono attribuire, e che vanno corretti, resta l’insostituibile baluardo di resistenza contro la storica egemonia che le destre riescono a esercitare nel nostro Paese”.


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