Benché qualche quotidiano ancora m’ includa fra i membri del governo indagati ai quali il premier Renzi potrebbe voler chiedere un passo indietro, io non sono più sotto processo. Tre mesi fa sono stato assolto perché il fatto non sussiste…». Il vice-ministro dell`Interno Filippo Bubbico (Pd) parla con tono pacato. Indagato per un presunto abuso d`ufficio risalente al 2005 (una consulenza da 23mila euro assegnata mentre era presidente del Consiglio regionale lucano), ha affrontato 10 anni di indagini e processo con sobrietà, fino alla sentenza di assoluzione, pronunciata dal Tribunale di Potenza i1 15 dicembre scorso.
Cosa ha provato?
Sollievo. Ho avuto la conferma dell`importanza d`avere pazienza. Avevo rinunciato ad avvalermi della prescrizione perché non volevo eludere il giudizio. E credo che chiunque esercita funzioni pubbliche debba rinunciarvi: non dobbiamo dolerci di verifiche della magistratura, né sottrarci a una valutazione di merito sui nostri atti. Ovviamente, a ciò dovrebbe corrispondere la responsabilità di chi fa politica e anche di chi fa informazione…
Si riferisce alla strumentalizzazione di vicende non rilevanti penalmente?
Dico solo che non dovremmo essere sottoposti a un`ossessiva gogna mediatici, a un massacro prima che il giudizio sia pronunciato. Strumenti così preziosi come giornali e tv vanno usati con responsabilità.
In attesa della sentenza, dal 2013 lei ha continuato a ricoprire l`incarico di viceministro dell`Interno. I premier Letta e Renzi non le hanno mai chiesto un passo indietro?
No, mai. Ma avevo comunque messo a disposizione del Pd il mio mandato quando le speculazioni, politiche e sui giornali, si erano fatte insistenti. In generale, è bene riflettere sul fatto che le dimissioni non sono solo un danno alla reputazione di chi è accusato, a volte sulla base di congetture, ma anche per i cittadini. Perché l`organo da lui guidato entra in una fase di transizione…
O un interim, come nel caso del ministro Lupi, dimessosi benché non indagato. Cosa ne pensa?
Lupi ha ritenuto che mantenere aperta una campagna ai suoi danni, fondata su mere valutazioni politiche e non su addebiti penali, avrebbe nuociuto al delicato incarico ricoperto. Immagino sia stata una decisione sofferta, che merita solidarietà e grande considerazione, perché ridà dignità alla politica. E ai sottosegretari del Pd, che sono ancora nella situazione in cui lei era fino a 3 mesi fa, cosa vuol dire? Spero che vengano pronunciate nel più breve tempo possibile le sentenze sui loro processi, per accertare eventuali responsabilità o liberarli da quel peso. Tuttavia, dopo le dimissioni di Lupi, la situazione politicamente si è complicata…
Cioè?
C`è chi pone un problema di parità di trattamento. Comprendo, ma allora si dovrebbero esaminare le singole situazioni in dettaglio. E in ogni caso Lupi era un ministro, figura monocratica che concorre alle decisioni del Cdm. Responsabilità di caratura maggiore rispetto a un sottosegretario…
Ma la politica può attendere i tempi lunghi della giustizia?
E un altro aspetto su cui riflettere. Un processo per abuso d`ufficio come il mio non può durare 10 anni. Anzi, tutti i procedimenti che riguardano amministratori pubblici dovrebbero avere una corsia preferenziale: la pubblica opinione e gli interessati debbono poter conoscere in tempi brevi quale sia la verità giudiziaria sulle accuse mosse.
C`è chi sostiene che il rinvio a giudizio possa giustificare l`allontanamento da incarichi pubblici…
Non c`è ancora una norma in tal senso, ma se ci fosse confido che la magistratura utilizzerebbe i propri atti con maggior rigore e attenzione. Una valutazione superficiale non nuoce solo a chi viene ‘dimissionato’ frettolosamente, ma anche alla collettività.
Cosa ha provato?
Sollievo. Ho avuto la conferma dell`importanza d`avere pazienza. Avevo rinunciato ad avvalermi della prescrizione perché non volevo eludere il giudizio. E credo che chiunque esercita funzioni pubbliche debba rinunciarvi: non dobbiamo dolerci di verifiche della magistratura, né sottrarci a una valutazione di merito sui nostri atti. Ovviamente, a ciò dovrebbe corrispondere la responsabilità di chi fa politica e anche di chi fa informazione…
Si riferisce alla strumentalizzazione di vicende non rilevanti penalmente?
Dico solo che non dovremmo essere sottoposti a un`ossessiva gogna mediatici, a un massacro prima che il giudizio sia pronunciato. Strumenti così preziosi come giornali e tv vanno usati con responsabilità.
In attesa della sentenza, dal 2013 lei ha continuato a ricoprire l`incarico di viceministro dell`Interno. I premier Letta e Renzi non le hanno mai chiesto un passo indietro?
No, mai. Ma avevo comunque messo a disposizione del Pd il mio mandato quando le speculazioni, politiche e sui giornali, si erano fatte insistenti. In generale, è bene riflettere sul fatto che le dimissioni non sono solo un danno alla reputazione di chi è accusato, a volte sulla base di congetture, ma anche per i cittadini. Perché l`organo da lui guidato entra in una fase di transizione…
O un interim, come nel caso del ministro Lupi, dimessosi benché non indagato. Cosa ne pensa?
Lupi ha ritenuto che mantenere aperta una campagna ai suoi danni, fondata su mere valutazioni politiche e non su addebiti penali, avrebbe nuociuto al delicato incarico ricoperto. Immagino sia stata una decisione sofferta, che merita solidarietà e grande considerazione, perché ridà dignità alla politica. E ai sottosegretari del Pd, che sono ancora nella situazione in cui lei era fino a 3 mesi fa, cosa vuol dire? Spero che vengano pronunciate nel più breve tempo possibile le sentenze sui loro processi, per accertare eventuali responsabilità o liberarli da quel peso. Tuttavia, dopo le dimissioni di Lupi, la situazione politicamente si è complicata…
Cioè?
C`è chi pone un problema di parità di trattamento. Comprendo, ma allora si dovrebbero esaminare le singole situazioni in dettaglio. E in ogni caso Lupi era un ministro, figura monocratica che concorre alle decisioni del Cdm. Responsabilità di caratura maggiore rispetto a un sottosegretario…
Ma la politica può attendere i tempi lunghi della giustizia?
E un altro aspetto su cui riflettere. Un processo per abuso d`ufficio come il mio non può durare 10 anni. Anzi, tutti i procedimenti che riguardano amministratori pubblici dovrebbero avere una corsia preferenziale: la pubblica opinione e gli interessati debbono poter conoscere in tempi brevi quale sia la verità giudiziaria sulle accuse mosse.
C`è chi sostiene che il rinvio a giudizio possa giustificare l`allontanamento da incarichi pubblici…
Non c`è ancora una norma in tal senso, ma se ci fosse confido che la magistratura utilizzerebbe i propri atti con maggior rigore e attenzione. Una valutazione superficiale non nuoce solo a chi viene ‘dimissionato’ frettolosamente, ma anche alla collettività.