“La posizione espressa oggi dalle associazioni ambientaliste contro la riforma della legge quadro 394/91 sulle aree protette, appena approvata in prima lettura dal Senato, non sorprende ma colpisce, giacché il confronto con loro c’è stato, eccome, sia in sede di audizioni formali, che in una serie di contatti informali che mi hanno portato, come relatore, ad accogliere gran parte delle loro osservazioni. La contrapposizione di oggi appare dunque ideologica e strumentale, destinata a colpire qualunque tentativo di riforma di una legge che è stata importantissima per il nostro Paese, che nessuno vuole snaturare e che abbiamo solo aggiornato ai tempi e alle nuove esigenze degli enti”. Lo dice il senatore del Pd Massimo Caleo, vicepresidente della Commissione Ambiente e relatore al provvedimento approvato oggi dal Senato.
“Il lavoro in Commissione è durato 3 anni – prosegue Caleo – proprio perché, specie nella prima fase, abbiamo soprattutto ascoltato. Il confronto con gli ambientalisti è stato continuo e ha portato, per esempio, a definire insieme le norme sul contenimento della fauna selvatica, modificando in modo radicale la mia proposta iniziale. Proprio grazie a questa collaborazione siamo arrivati a prevedere una maggiore integrazione dei parchi con le altre aree confinanti, protette a vario titolo, il rafforzamento del ruolo dell’Ispra, la previsione dell’estensione a mare dei parchi prospicienti le aree marine e tanto altro.
Quel che non si può più fare è considerare la legge 394/91 un totem, immodificabile. La riforma che abbiamo approvato non snatura le finalità di tutela dei parchi, ma proprio a partire da quelle finalità definisce una serie di strumenti in più per rafforzarne la governance, migliorarne l’efficienza, garantire maggiori entrate e più partecipazione locale e per questo riscuote il consenso del mondo dei parchi e dell’agricoltura, delle istituzioni e delle comunità che vivono in quei territori. Auspichiamo – conclude Caleo – che il confronto alla Camera prosegua con ben altri toni e contenuti, al fine di arrivare ad una legge che gli enti attendono”.