‘Le alluvioni, le frane, gli allagamenti degli ultimi mesi sono l’esempio più evidente degli effetti devastanti che i cambiamenti climatici possono provocare su un territorio fragile. Eppure riguardo al Climate Change e ai suoi pericoli c’è una sorta di ‘pregiudizio ottimistico’ che impedisce all’opinione pubblica ma anche ai governi di cogliere l’urgenza e intervenire per proteggere il nostro territorio. Questa mozione unitaria è un passo concreto per assumere una visione complessiva della questione’. Lo ha detto il senatore Massimo Caleo, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente, intervenendo nell’Aula del Senato con dichiarazione di voto sulla mozione a tutela del suolo.
‘Contro i cambiamenti climatici e per la sicurezza del suolo dobbiamo correre e agire – continua Caleo – affinché in Europa si approvi un’incisiva direttiva nonché si chiuda il negoziato sul pacchetto 2030 con obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni climalteranti. E’ necessario non solo per Genova e la Liguria, ma per tutta l’Italia. Dobbiamo cambiare l’approccio con il quale gestiamo il nostro territorio e attuare una riforma della governance in tema di rischio idrogeologico e di adattamento per individuare le inefficienze. E’ necessario porre un argine alla burocrazia asfissiante che paralizza le amministrazioni locali, rendendole incapaci di spendere risorse già assegnate da tempo in un palleggio che coinvolge i tribunali. Occorre incrementare le risorse a disposizione della Protezione civile e dare risposte immediate ai cittadini e alle imprese messe in ginocchio. Dobbiamo contrastare l’abbandono dei terreni attraverso l’agricoltura e attuare la manutenzione del territorio e dei corsi d’acqua, anche con l’impiego dei lavoratori che godono di ammortizzatori sociali. Occorre aumentare la resilienza dei sistemi naturali e socio economici attuando la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Nella gestione del suolo nel contrasto ai cambiamenti climatici – ha concluso Caleo – è necessario un cambio di passo’.

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