Primo collegamento autostradale con un sito archeologico, quello di Luni
‘Il progetto ‘Portus Lunae’ è un esempio da seguire: grazie ad una sinergia pubblico-privato e ad una collaborazione tra diverse istituzioni si è riusciti ad investire 17 milioni in un collegamento tra l’autostrada A12 e il sito archeologico romano più importante della Liguria e forse del Nord Italia. E’ la prima volta che, in Italia, grazie ad una società autostradale si fa un investimento in cultura, con un progetto bello, integrato nel paesaggio e in grado di attirare molti più turisti e di valorizzare il parco archeologico. Il progetto è già in fase di appalto, tra 700 giorni potremo fare una passeggiata sul ponte che dall’autostrada conduce nell’antica città di Luni’. Lo dice il senatore del Pd Massimo Caleo, capogruppo nella Commissione Ambiente, che oggi ha presentato il progetto ‘Portus Lunae’ in una conferenza stampa al Senato alla quale hanno partecipato il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso, il ministro della Cultura Dario Franceschini, il viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini, il presidente della Commissione Cultura Andrea Marcucci, la responsabile degli scavi di Luni Marcella Mancusi, il sindaco del Comune di Ortonovo Francesco Petrini, il presidente della Salt Fabrizio Larini.

Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio anche per pullman e di una passerella pedonale per l’accesso al sito archeologico, costruita su un tipico terrazzamento ligure e sorretta da un faro, ad indicare l’antico porto romano di Luni. Il turista avrà la possibilità di accedere meglio al parco museale di Luni e di fare un’esperienza completa dell’antica città romana, che dal 177 a.c. è stata il porto romano del marmo, anche attraverso il passaggio in un tunnel con video ed esposizione di reperti.

‘Questa opera – continua Caleo – ricuce la ferita che l’autostrada ha portato al territorio, ricollegando il mare, la piana di marinella e il sito archeologico. La collaborazione tra diverse istituzioni e soggetti è stata fondamentale per arrivare alla fase di realizzazione di un’iniziativa che rappresenta la chiave per valorizzare, anche attraverso le infrastrutture, le enormi potenzialità del patrimonio archeologico e museale italiano. Dalla Liguria, la mia terra, arriva una buona pratica da seguire anche altrove’.

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