‘Genova e la Liguria sono diventate il paradigma italiano dei rischi e dei danni causati dal dissesto idrogeologico e dai cambiamenti climatici. Ma anche delle possibili strategie di adattamento e resilienza che un paese civile dovrebbe mettere in atto di fronte a questi fenomeni. Gli errori commessi, nei decenni, nel consumo del territorio si manifestano oggi con effetti decuplicati. Dobbiamo correre per mettere in sicurezza le nostre città, il nostro territorio, le nostre eccellenze e questo non riguarda solo la Liguria ma tutta l’Italia’. Lo dice Massimo Caleo, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente.
‘Ha ragione il presidente Napolitano – prosegue Caleo – di fronte all’ennesima alluvione di Genova ed ad un’altra vittima è necessario evitare le accuse generiche e lo sciacallaggio politico. Bisogna individuare le inefficienze e soprattutto agire. E’ necessario porre un argine alla burocrazia asfissiante che paralizza le amministrazioni, rendendole incapaci di spendere risorse già assegnate da tempo in un palleggio che coinvolge i tribunali. Occorre rafforzare i poteri dei commissari e incrementare le risorse a disposizione della Protezione civile, come ha chiesto Franco Gabrielli, per dare risposte immediate ai cittadini e alle imprese messi in ginocchio. Il decreto ‘sblocca-Italia’ può essere un’occasione in questo senso. Ma è necessario anche lavorare ad una consapevolezza nuova: siamo di fronte a cambiamenti climatici che rappresentano una nuova sfida e che trovano fragili le nostre città e i nostri territori. Serve subito la Strategia nazionale per l’adattamento, dobbiamo cambiare l’approccio al territorio, altrimenti non ci saranno interventi che tengano. Dobbiamo combattere il pensiero debole secondo il quale stiamo gestendo il declino, quello dei ragazzi che spalano il fango è un esempio di entusiamo utile per cambiare visione’.

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