“Se l’obiettivo del Governo Meloni era quello di cancellare l’unico strumento a disposizione delle donne di accesso anticipato alla pensione, ci sono riusciti egregiamente. Oggi l’INPS certifica l’ennesima ingiustizia nei confronti delle lavoratrici con i dati sul crollo di Opzione donna”. Lo dice la senatrice dem Susanna Camusso a proposito dei dati Inps su Opzione Donna.
“Sono numeri desolanti quelli che indicano i flussi di pensionamento conseguiti con Opzione donna nel 2023 – sottolinea Camusso – Purtroppo il governo ha il vizio di dimenticare che questa misura previdenziale è già di per sé una soluzione costosa per le lavoratrici che devono scontare inevitabilmente la penalità del ricalcolo contributivo. La misura è stata seriamente depotenziata da questo governo, costringendoci ad assistere all’ennesima ingiustizia subita dalle lavoratrici: condizioni di accesso così stringenti ci dicono chiaramente che alla Premier stia a cuore solo il proprio ‘successo’ e il mero contenimento della spesa, più che un disegno generale del sistema pensionistico che punti a migliorare le condizioni di tutte”.
“Continuerò con il Pd – conclude Camusso – a proporre che si torni alla norma originaria di Opzione donna. Lo riproporremo in ogni decreto, a partire dal Milleproroghe, e proseguiremo ogni volta che ci sarà consentito farlo, fuori e dentro il Parlamento. Non possiamo restare fermi a guardare le ingiustizie e le discriminazioni introdotte da questo esecutivo, ci opporremo alla loro disattenzione nei confronti delle lavoratrici che fanno sempre più fatica a conciliare il lavoro e una buona condizione di vita. Ed io vorrei che fosse chiaro che non bisogna scegliere, è un diritto poter beneficiare di entrambi”.