“Come si può dormire la notte sapendo che alle nostre sorelle afghane vengono sottratti, giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, tutti i loro diritti? In Afghanistan, le donne non possono più parlare, uscire, lavorare, pensare liberamente e, da oggi, nemmeno curarsi. La recente decisione dei talebani di proibire alle donne l’accesso alle professioni sanitarie, escludendole dai ruoli di medici, infermiere e ostetriche, rappresenta una gravissima violazione dei diritti umani e sociali. Questa scelta, oltre a discriminare ulteriormente le donne, mette in pericolo l’intero sistema sanitario del Paese, negando a milioni di donne afghane l’assistenza medica, soprattutto nelle emergenze legate alla salute riproduttiva e materna. Se è vero, come sostiene il centrodestra, che il governo guidato da Giorgia Meloni è il più influente di sempre nel contesto internazionale, chiediamo iniziative concrete e costanti per mantenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo in Afghanistan. È indispensabile che l’Italia faccia sentire la propria voce in tutte le sedi internazionali, ad ogni tavolo negoziale e in ogni conferenza globale, per denunciare questa situazione e chiedere con forza il ripristino dei diritti fondamentali per tutte le donne e bambine afghane”. Così la Senatrice Susanna Camusso, capogruppo PD in Commissione Diritti Umani.
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