Interrogazione Pd al Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale

 

 

 

Condannare la repressione violenta in atto in Iran dopo il femminicidio di Mahsa Amini e la conseguente rivolta prima delle donne e poi del popolo, attivarsi in tutte le sedi internazionali per isolare il regime e incontrare gli iraniani presenti in Italia che hanno più volte manifestato a sostegno del dissenso al regime. E’ quanto chiede la senatrice del Pd Susanna Camusso con un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, sottoscritta da molti colleghi dem tra cui Cecilia D’Elia, Valeria Valente, Annamaria Furlan, Bruno Astorre, Enza Rando, Tatiana Rojc, Walter Verini e Ylenia Zambito.

Nell’interrogazione i senatori del Pd ricostruiscono quanto è accaduto in Iran dal 13 settembre, quando Mahsa Amini è stata arrestata dalla polizia morale per aver indossato abiti inappropriati e in seguito alla morte per percosse, in carcere, della ragazza. “Al grido di ‘Donna, vita, libertà – sottolinea Camusso – in più di 200 città iraniane si è sollevata la protesta, che è stata repressa nel sangue. Al 25 ottobre si contavano 248 morti e 12 mila arrestati. Nello stesso carcere di Evin dove è stata detenuta Alessia Piperno, si trovano molti giovani iraniani e anche cittadini di paesi europei e occidentali. Da parte di diversi paesi europei si sono levate autorevoli voci di condanna, basti pensare che la Germania ha deciso di inserire i Pasdaran nelle lista delle organizzazioni terroriste, e chiederà, nei prossimi giorni, all’Europa di approvare sanzioni nei confronti dell’Iran. Alla luce di tutte queste ragioni, chiediamo al ministro degli Esteri quali iniziative necessarie e urgenti intenda intraprendere per condannare fermamente la repressione e sostenere la pacifica protesta dei giovani iraniani, se non ritenga di doversi attivare in tutte le opportune sedi internazionali e in Ue per sostenere ogni iniziativa che condanni e isoli il governo iraniano, se non ritenga opportuno promuovere il più celermente possibile un incontro con una rappresentanza delle cittadine e dei cittadini iraniani presenti nel nostro Paese, che hanno ripetutamente manifestato in diverse città italiane”.

 

 


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