”L’edizione delle 20.00 del TG1 di ieri sera affronta la sconvolgente vicenda della morte sul lavoro di Satnam Singh sbagliando proprio tutto. Abbiamo dovuto aspettare il 17simo minuto per apprendere delle informazioni rispetto al tragico episodio. In apertura del servizio, la voce scelta per narrare la vicenda è stata proprio quella del padre del datore di lavoro, indagato per omicidio e omesso soccorso, il quale si avventura in affermazione raccapriccianti, affermando che “il lavoratore ha fatto di testa sua; è stata una leggerezza, una leggerezza che è costata cara a tutti”. Mi preme ricordare che sono i datori di lavoro i responsabili della sicurezza sui luoghi di lavoro e che quando un determinato lavoro richiede l’utilizzo di un macchinario particolarmente pericoloso, è sempre il datore di lavoro a doversi assicurare che siano presenti tutti i dispositivi di sicurezza necessari e che siano funzionanti. E no, dire “non avvicinarti al mezzo” non rientra fra i dispositivi di sicurezza; cosi come scaricare per strada il corpo di un uomo che è stato appena ferito e mutilato non rientra nelle pratiche di primo soccorso, sempre in carico al datore di lavoro. Il giornalista della RAI forse avrebbe potuto chiedere al signore intervistato perché suo figlio non abbia chiamato immediatamente il 118, invece di far intendere nella narrazione del servizio che sono stati i colleghi braccianti e i caporali presenti sul luogo dell’incidente, ad astenersi dalla richiesta di soccorsi. E, ancora, seconda domanda, come mai il bracciante lavorava per lui senza un contratto di lavoro regolare e sotto caporali? Rispetto ad un tema così importante, non è sicuramente questo l’approccio che ci aspettiamo dal servizio pubblico, il cui unico scopo dovrebbe essere quello di informare la cittadinanza piuttosto che rilasciare giudizi finalizzati a far negare le proprie responsabilità. Stiamo depositando una interrogazione parlamentare su quanto avvenuto, perché chiederemo conto alla RAI e al Dicastero di riferimento di relazionare su questo approccio comunicativo letteralmente vergognoso”. Così la senatrice del Pd Susanna Camusso.


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