Indisponibilità governo a confrontarsi con le categorie sindacali degli atipici rappresenta un ulteriore grave segnale di lesione dei diritti dei lavoratori e delle prerogative sindacali
La senatrice del Pd Susanna Camusso ha presentato una interrogazione per chiedere ai ministri competenti di “Tutelare la posizione di tutti i lavoratori coinvolti nella cessazione dell’attività dell’azienda Uber Eats, multinazionale statunitense operante nel settore del food delivery, che ha iniziato la sua attività commerciale in Italia nel 2016, inizialmente da Milano per poi estendersi in 60 città. Attualmente l’azienda conta circa 50 dipendenti che operano nella sede di Milano e circa 3800 riders inquadrati con contratto di collaborazione occasionale o come lavoratori autonomi con partita IVA. Nonostante il food delivery abbia raggiunto nel 2022 un fatturato in Italia di 2,8 miliardi di euro, pari a circa il 4% del volume d’affari complessivo dei servizi di ristorazione, lo scorso 15 giugno Uber Eats ha annunciato la dismissione dell’attività nel nostro Paese dal 15 luglio, motivando la decisione con una crescita economica ‘non in linea con le aspettative per garantire un business sostenibile nel lungo periodo’. “La società – continua Camusso – ha dichiarato inoltre di voler rimanere in Italia, concentrando la propria attività unicamente nel settore della mobilità, avviando la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti attraverso una comunicazione recapitata ai lavoratori e successivamente ai sindacati coinvolti”. A tale proposito la parlamentare demo sottolinea che “i vertici dell’azienda sono disponibili ad incontrare le federazioni sindacali rappresentative dei lavoratori diretti per discutere del ricorso ad ammortizzatori sociali, mentre hanno comunicato di non voler condurre alcuna trattativa con le federazioni dei lavoratori atipici, ovvero i riders, i quali, inquadrati con contratti di collaborazione o partita IVA, resterebbero senza adeguati strumenti di protezione sociale dal licenziamento” “L’azienda Uber Eats – afferma Camusso – vanta un grave precedente in relazione al trattamento riservato ai riders, tanto che nel 2020 era finita sotto amministrazione giudiziaria, pertanto la posizione dichiarata dall’azienda stessa in merito alla indisponibilità di confrontarsi con le categorie sindacali degli atipici rappresenta un ulteriore grave segnale di lesione dei diritti dei lavoratori e delle prerogative sindacali”. Per tali ragioni Camusso chiede anche ai ministri competenti “l’immediata convocazione di un tavolo di confronto aperto a tutte le rappresentanze sindacali”.