‘L’approvazione da parte del CdM dalla proposta del ministro Orlando che regolamenta i compensi degli amministratori giudiziari rappresenta un segnale importante che va nella direzione della trasparenza. Più volte in questi anni, ben prima della vicenda di Palermo, ho chiesto di porre l’attenzione su questo tema che rappresenta uno dei terreni su cui si misura la credibilità dello Stato nella lotta alle mafie’.
A sostenerlo è la senatrice del Pd Rosaria Capacchione, componente della Commissione Antimafia.
‘Serve rigore, uniformità e trasparenza – continua la senatrice democratica – sia nell’individuazione degli amministratori che nella liquidazione dei compensi. La fase del sequestro dei beni rappresenta il primo passaggio, forse quello più delicato, nell’aggressione dei beni di mafiosi. Credo che queste nuove disposizioni contribuiranno a mettere ordine in un settore su cui troppo spesso si sono addensate ombre e numerosi dubbi’.
‘Proprio -in queste settimane – conclude Capacchione – il Parlamento sarà impegnato a rivedere la disciplina di aggressione dei beni dei mafiosi e le modalità di gestione dei medesimi. In questo ambito la trasparenza non è mai abbastanza. L’aggressione dei patrimoni mafiosi è una delle intuizioni migliori nella lotta alla criminalità organizzata. Il successo dello Stato si misura però anche nella capacità di trasformare beni che prima erano nella mani delle organizzazioni criminali in occasioni di sviluppo per i territori che proprio dalle mafie sono stati depauperati. Proprio per questa ragione dobbiamo rendere sempre più efficienti gli strumenti a nostra disposizione’.

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