La vicenda dello stop ai controlli ambientali nella terra dei Fuochi, denunciata da ‘Il Mattino’ finisce in Parlamento. I senatori del Pd Rosaria Capacchione e Vincenzo Cuomo, eletti in Campania, hanno presentato un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e della salute in cui chiedono di sapere ‘cosa ha determinato la sospensione degli accertamenti sui 51 siti inquinati e se esiste un nuovo e imprevisto pericolo per la salute dei cittadini’.
‘L’11 marzo 2014 – ricostruiscono i senatori nell’interrogazione – il Governo ha presentato alla stampa il report della mappatura eseguita in Campania, nella cosiddetta ‘Terra dei fuochi’, individuando nelle province di Napoli e Caserta 51 siti inquinati o contaminati da sversamenti abusivi di rifiuti oltre a quelli della cosiddetta ‘area vasta’ di Giugliano, oggetto di differente accertamento. Su questi 51 siti inibite le coltivazioni agricole e vietato l’utilizzo dei pozzi artesiani, mentre 7 aree, che ricadono nei comuni di Acerra, Caivano, Giugliano, Succivo e Villa Literno risultano inseriti nella fascia 5, cioè ad altissimo tasso di inquinamento e dunque i prodotti agricoli che provengono da lì non potranno essere immessi sul mercato fino a quando non saranno ultimate le ulteriori analisi. Iniziati il 12 maggio 2014, i nuovi rilievi ad opera del Corpo Forestale dello Stato, della Asl e di Arpac dovevano concludersi entro il 7 giugno, ma il 28 maggio 2014 il comitato interministeriale ha interrotto i campionamenti. Denunciando lo stop ai controlli, il quotidiano il Mattino di Napoli ha sottolineato come, nella stessa data, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura avrebbe invitato le autorità interessate a tali procedure a ‘voler impartire disposizione affinché venga data immediata esecuzione alla sospensione delle attività sui siti di terza e quinta categoria’. Il quotidiano napoletano ipotizza che lo stop sia stato determinato dalla necessità di accertare se negli stessi siti siano sepolti rifiuti radioattivi e che i nuovi accertamenti sarebbero stati affidati a un’impresa privata, con maggior costo per l’Erario, mentre è chiaro che il blocco delle analisi aggrava la già difficile condizione del comparto agricolo e zootecnico. E’ per questo – concludono i senatori del Pd – che chiediamo al governo conto di quanto sta accadendo, se effettivamente è stata affidata a un soggetto privato la nuova analisi dei suoli e, nel caso, con quali costi e quando saranno conclusi i nuovi accertamenti’.

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