«Avrei potuto fare come Ponzio Pilato e uscire. Ma se non avessi votato contro la decadenza, non avrei dormito la notte». Per Rosaria Capacchione, pd, è una questione di coscienza. Ma anche giuridica: «Mercoledì abbiamo approvato la riforma del processo penale, modificando una prassi sbagliata: d`ora in poi se in appello l`accusa vuole ribaltare l`assoluzione di primo grado sarà costretta a riaprire l`istruttoria dibattimentale. Cioè, si deve rifare il processo, come aveva già stabilito la Cassazione.
Ma ora il principio lo abbiamo messo nella legge seppure non ancora approvata. E questa norma vale per Minzolini: non possiamo fare
finta che non ci sia e non ci siano state sentenze in questo senso». Quindi, dice la Capacchione, la ratifica non si doveva dare: «Altri avranno votato così per motivi diversi, ma io ho un`autonomia da difendere». E le accuse di voto di scambio dei 5 Stelle? «Se vado appresso a loro non campo più. Apparteniamo a mondi diversi. Ha letto contesto” di Sciascia? C`è un dialogo in cui si cita Voltaire e in cui si replica dicendo che i giudici non sono infallibili: sono uomini». E una contraddizione aver votato la Severino e poi non applicarla? «Non l`ho votata: all`epoca facevo il suo mestiere. Sono stata 30 anni in tribunale da cronista».


Ne Parlano