“E’ giusto votare la risoluzione sul Venezuela, perché ciò che sta accadendo in quel paese è una pagina triste. Noi vorremmo che il Venezuela, grande Paese, con un popolo meraviglioso, venisse restituito alla comunità internazionale e riprendesse quel ruolo che tradizionalmente ha avuto”. Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Pierferdinando Casini.

“Gli accordi di Barbados del 17 ottobre 2023– ha detto ancora Casini – hanno suscitato in tutti noi la speranza che finalmente si andasse verso un corso democratico. Tenendo duro contro tutto e contro tutti, María Corina Machado ha realizzato l’unità dell’opposizione. L’abbiamo ascoltata in Commissione esteri al telefono. Il risultato di tutto questo è stato, dopo gli accordi di Barbados, la possibilità di elezioni presidenziali, quelle di cui stiamo discutendo. Il punto vero è che le elezioni debbono prevedere almeno due candidati, e i candidati dell’opposizione in un Paese parademocratico non li sceglie il Presidente in carica, ma l’opposizione. L’opposizione ha scelto con primarie María Corina Machado, che però ora è deshabilitada, non può candidarsi perché ha avuto procedimenti. Machado ha fatto un passo indietro ed è stata designata una nuova candidata, che però guarda caso dopo qualche giorno è stata dichiarata anch’essa disabilitata. Credo che non serva a molto rivolgere appelli a Maduro, perché quello che sta capitando è la dimostrazione della negazione di princìpi basilari su cui si regge il processo democratico. Il mondo vede con preoccupazione questo ulteriore atto di prevaricazione: i candidati non vengono scelti da chi vuole fare elezioni di comodo; sono gli elettori che si scelgono i candidati. È chiaro, allora, che il processo elettorale non ha alcun valore, perché, non solo non si accetta la Machado, ma non si accetta nessuno di quelli che possono essere competitori seri. In questo modo si umilia l’opposizione. Il Venezuela – ha concluso Casini – rischia di essere in un girone infernale e non è quello il suo posto”.


Ne Parlano