La norma si applica anche se il reato è commesso prima dell’elezione
«Mi limiterei a rispettare le norme». Questo farebbe, al posto del sindaco di Napoli, Felice Casson, collega di de Magistris in quanto ex magistrato, e oggi senatore del Partito democratico, area Civati. Nel suo passato, le inchieste sulla strage di Peteano, su Gladio, sull`incendio alla Fenice, sulle morti da inquinamento.
Cosa farebbe dunque?
«Dal punto di vista giuridico la vicenda è semplicissima: la legge Severino si applica, ed è stata ripetutamente applicata, a tutti i condannati – anche solo in primo grado – per violazione dell`articolo 323, abuso d`ufficio».
Nel dispositivo della sentenza di Roma non sarebbe indicato alla cancelleria di trasmettere l`atto alla Prefettura di Napoli.
«Non ha importanza, l`iniziativa può essere presa dalla cancelleria o dalla segreteria della Procura».
La sospensione può non essere dovuta perché la condanna si riferisce a fatti precedenti all`elezione a sindaco?
«La legge Severino non commina una sanzione penale e quindi non è sottoposta alla questione della retroattività, come hanno stabilito ripetuti interventi di Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e Cassazione. La norma intende tutelare l`onorabilità delle persone elette».
De Magistris annuncia che continuerà a fare il sindaco, magari per la strada.
«Qui entriamo in una valutazione politica. De Magistris può agire politicamente nel modo secondo lui più opportuno. Allo stesso modo anche anticipare le dimissioni, senza aspettare che sia il prefetto di Napoli a sospenderlo, rientrerebbe nelle valutazioni di carattere politico».
Anche invitare i giudici a dimettersi al posto suo è una scelta politica?
«Politicamente ognuno si prende le sue responsabilità, che possono essere liberamente criticate».
Lei, come ex magistrato e da tre legislature politico, le critica?
«Dal punto di vista giuridico tutti devono rispettare le norme. Mi limiterei a rispettare le norme».