Ncd e Fi bloccano la discussione.
E’ una strada tutta in salita quella del ddl Cirinnà sulle unioni civili, tanto che benché la discussione del testo da parte dell`aula di palazzo Madama sia stata fissata per i primi giorni della prossima settimana dalla riunione dei capigruppo, è ormai chiaro che tutto slitterà a settembre. I lavori della commissione Giustizia del Senato, all`esame della quale si trova il provvedimento, sono infatti rallentati dall`ostruzionismo messo in campo da Ncd e Forza Italia decisi a bloccare in tutti i modi il testo. Al punto che ieri hanno presentato un emendamento in cui si chiedeva lo stralcio o la soppressione delle unioni civili. Nessuna possibilità per l`emendamento di essere approvato (e infatti è stato bocciato con í voti dí Pd, M5S e dí due senatori ex grillini) ma è un`ulteriore dimostrazione della scarsa disposizione al dialogo da parte delle destre.
Nonostante il «boicottaggio» sia stato sventato, la possibilità di discutere il ddl in aula ad agosto è sfumata. Se ne riparlerà dunque a settembre, anche se i lavori della commissione proseguono. «Noi continueremo a lavorare martedì e mercoledì, si voteranno degli emendamenti ma essendocene oltre 1.500 si andrà certamente a settembre», spiega il vicepresidente della commissione Giustizia, Felice Casson.
Ma la capigruppo aveva fissato l`avvio dell`esame del ddl per i primi di agosto. Cosa comporta lo slittamento?
Niente di particolare, perché la capigruppo aveva usato la clausola «ove conclusi i lavori della commissione». Non essendo conclusi i lavori se ne riparla a settembre, quando si riprenderà con il voto degli emendamenti.
Se tutto va bene si andrà a finire in autunno inoltrato.
Dipende. Io ho dato la disponibilità a lavorare in notturna, anche fino alle cinque, le sei della mattina. A questo punto cercheremo di superare l`ostruzionismo. Anche se devo aggiungere che non è che questo testo mi entusiasmi, perché da un punto di vista laico è il minimo che si possa accettare. Diciamo che è il frutto di un compromesso minimo accettabile per un laico. Lei parla da laico, ma ci sono anche cattolici del Pd che hanno frenato il ddl. Ci sono cattolici e cattolici. Quelli che frenano sono di un certo tipo .e certamente papa Francesco è molto più laico e più a sinistra di loro. C`è un mondo cattolico che capisce benissimo che bisogna intervenire su questa materia, che ci sono le sentenze sia internazionali che della Corte costituzionale e di Cassazione che hanno dato delle indicazioni a costituzione vigente, e quindi serve una legge dello Stato. E sarebbe anche ora.
Poi però c`è una parte di cattolici più Intransigente.
Si ma non sono i cattolici del Pd, è la parte rappresentata da Giovanardi, da Sacconi e quella e tutt`altra cosa. Il testo base che è stato votato è condiviso da tutto il Pd. Il problema in questo momento è la posizione dei Giovanardi che non vogliono assolutamente niente.
C`è il rischio che il ddl arrivi in aula senza il relatore?
Se la conferenza dei capigruppo dovesse decidere di andare in aula senza quella clausola di cui abbiamo parlato prima, sì.
E questo comporterebbe un problema?
Dovremmo discutere sul testo proposto, però certamente sarebbe una confusione enorme e difficilmente ne verremmo fuori.
C`è quindi il rischio che la legge salti ancora una volta?
Credo che se si organizzeranno per bene i lavori in commissione si potrebbe arrivare alla sua approvazione, anche perché gli ostruzionismi sono sempre stati superati. Ma bisogna stare attenti ai tempi. Abbiamo passato la serata e anche la notte con Giovanardi e Malan che ci hanno parlato delle differenze tra Saffo e Lesbo. Se si continua così siamo completamente fuori, perché questi sono interventi fatti appositamente per perdere tempo.