“Festeggiare i Trattati di Roma non è solo un evento celebrativo, rappresenta l’occasione per uno scatto d’orgoglio, un rilancio del progetto europeo. Da oltre sessant’anni l’Unione Europea assicura pace, libertà, democrazia, un’economia sociale di mercato che ha fatto crescere il benessere. Oggi siamo di fronte ad un nodo centrale”.
Lo ha detto il senatore Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche Ue, a Podgorica, Montenegro, nel suo intervento alla conferenza ’60 Years after the Treaties of Rome: the Road Ahead for Europe’. Oggi, su iniziativa dell’ambasciata italiana in Montenegro, d’intesa con il ministero della Pubblica Istruzione montenegrino, tutte le scuole superiori del Montenegro hanno aperto con un’ora di lezione dedicata all’Europa.
“È cambiato il mondo”, ha aggiunto Chiti. “L’UE non appare sempre in grado di risolvere i nuovi problemi. È urgente ricostruire la fiducia nel progetto europeo. Partendo da un dato certo: nessuno Stato da solo è in grado di svolgere un ruolo significativo nel mondo del XXI secolo. Deve essere archiviato il metodo intergovernativo, a favore di quello comunitario. L’organo di governo più importante deve essere la Commissione, non il Consiglio Europeo. Alle istituzioni dell’Unione devono essere demandate le competenze su macroeconomia, politica estera e di sicurezza, immigrazione, tutela dell’ambiente, nuovo modello di sviluppo. Su questo avrà un rilievo non marginale la riforma del Bilancio dell’Unione. Per raggiungere questi obiettivi è giusto procedere con la cooperazione rafforzata. Chi vorrà successivamente aggiungersi, potrà farlo. All’attacco dei populismi reazionari non si risponde inseguendoli, né tenendosi sulla difensiva. Bisogna rilanciare per batterli sul campo.
L’Italia è profondamente convinta – ha concluso Chiti – della necessità che l’area danubiano-balcanica sia stabilizzata in modo definitivo, con un contributo attivo dell’Europa. Vogliamo che progressivamente tutte le sue nazioni entrino a far parte dell’Unione”.