“È il caso di ribadire anche al ministro Franceschini che pacta sunt servanda, come ha detto Renzi: la legge elettorale per il Senato va approvata entro questa legislatura. È essenziale non solo mantenere questo impegno, ma anche la scelta di avanzare prima del referendum una nostra proposta. Al Senato esiste un Ddl sottoscritto da più di 20 senatori Pd: lo assumiamo come nostro progetto così com’è, oppure con quali modifiche?”
Lo scrive in un blog sull’Huffington Post il senatore del Pd Vannino Chiti.
“Non comprendo – aggiunge Chiti – come alcuni parlamentari, con i quali pure ho condiviso esperienze e battaglie, dopo aver votato la riforma in Parlamento – alcuni anche nella primitiva stesura – possano oggi avanzare propositi di sostenere il No al referendum. Il venir meno della coerenza non è una virtù e fa perdere credibilità. È giusto invece un confronto con quanti, senza gridare alla morte della democrazia, non condividono la riforma.
In ogni caso penso sarebbe un grave errore affidare domani a Grillo e Salvini, la riforma della Costituzione. La vittoria del No temo avrebbe conseguenze più gravi di quella di accrescere le difficoltà del governo o di provocarne la crisi: farebbe trionfare populismi reazionari, privi di controllo e pericolosi per la democrazia. Basta guardare all’Europa o agli Usa per rendersene conto”.