”Bisogna affrontare la discussione sulla legge elettorale sulla base di una visione d’insieme che guarda anche alla riforma costituzionale in discussione alla Camera”.
Lo ha detto il senatore del Pd Vannino Chiti intervenendo in aula nella discussione generale sulla legge elettorale.
”Sulla base di quel testo – ha aggiunto Chiti – il superamento del bicameralismo paritario avviene attraverso un modello di elezione di secondo grado del Senato, per vie inedite altrove e formato da Sindaci e consiglieri regionali. Inoltre, le province non sono piu’ elette dai cittadini.
Rispetto al testo approvato alla Camera sono stati fatti due passi avanti importanti: la soglia di sbarramento unica al 3% e quella del 40% per l’assegnazione del premio di maggioranza al primo turno. A dimostrazione che quando si pongono delle questioni non si intende frenare ma contribuire a migliorare le leggi. Il cuore del problema sulla legge elettorale – non uno sfizio – resta il nodo dell’elezione dei deputati. I cittadini devono poter scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni. Non e’ accettabile avere una maggioranza di deputati nominati. Esistono due vie maestre: quella dei collegi uninominali; oppure quella delle preferenze. Non mancano le soluzioni tecniche per ottenere questo risultato. Serve la volonta’ politica di dare risposte al tema centrale di questa discussione”.
Lo ha detto il senatore del Pd Vannino Chiti intervenendo in aula nella discussione generale sulla legge elettorale.
”Sulla base di quel testo – ha aggiunto Chiti – il superamento del bicameralismo paritario avviene attraverso un modello di elezione di secondo grado del Senato, per vie inedite altrove e formato da Sindaci e consiglieri regionali. Inoltre, le province non sono piu’ elette dai cittadini.
Rispetto al testo approvato alla Camera sono stati fatti due passi avanti importanti: la soglia di sbarramento unica al 3% e quella del 40% per l’assegnazione del premio di maggioranza al primo turno. A dimostrazione che quando si pongono delle questioni non si intende frenare ma contribuire a migliorare le leggi. Il cuore del problema sulla legge elettorale – non uno sfizio – resta il nodo dell’elezione dei deputati. I cittadini devono poter scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni. Non e’ accettabile avere una maggioranza di deputati nominati. Esistono due vie maestre: quella dei collegi uninominali; oppure quella delle preferenze. Non mancano le soluzioni tecniche per ottenere questo risultato. Serve la volonta’ politica di dare risposte al tema centrale di questa discussione”.