“La stagione delle stragi del 1992-93 in Italia è una pagina nera su cui dobbiamo ancora fare piena luce. Chi ha a cuore la legalità, la giustizia e la verità sul male recato a tutti noi non deve stancarsi di battersi perché si conoscano colpevoli, mandanti e disegni che vi stavano dietro”.
Così il senatore del Pd Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell’Unione Europea, nel giorno del 24° anniversario della strage di via D’Amelio.
“il 19 luglio 1992 – ricorda Chiti – veniva ucciso il giudice Paolo Borsellino insieme a cinque agenti di scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina, Claudio Traina. Meno di due mesi prima la Strage di Capaci e la morte del giudice Falcone; l’anno successivo gli attentati di Firenze, Roma e Milano. Non possiamo abbassare la guardia o lasciare che il tempo faccia cadere tutto nel dimenticatoio.
E abbiamo il dovere di tenere viva la memoria di uomini valorosi come Paolo Borsellino, ricordare il loro esempio, gli insegnamenti, i valori di riferimento che hanno lasciato non solo ai colleghi di lavoro ma a tutti noi”.


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