“Dall’Assemblea nazionale del Pd è venuto un messaggio costruttivo: non è tempo di rese dei conti, blitz, corse isolate in avanti”.
Così il senatore del Pd Vannino Chiti.
“Dopo il referendum – prosegue l’esponente dem – è necessario per il Pd rimettersi in cammino ritrovando la sintonia con i cittadini su lavoro, sviluppo, Sud, giovani, scuola, migranti. C’è un nuovo governo da sostenere con serietà. Non era un’alternativa responsabile ma propaganda la richiesta delle opposizioni di una corsa alle urne. Le elezioni si terranno al massimo fra poco più di un anno, probabilmente entro l’estate.
Il governo Gentiloni e il Parlamento devono affrontare subito emergenze come il terremoto e la crisi di alcune banche; preparare l’anniversario dei Trattati di Roma e il G7 di Taormina. Soprattutto, bisogna approvare due leggi elettorali serie: non è immaginabile andare al voto con la quasi certezza di due maggioranze diverse, forse opposte. Servono due leggi che assicurino rappresentanza, dando ai cittadini il potere di scegliere gli eletti, e che favoriscano la governabilità. È un’illusione pericolosa quella di poter ritornare alla prima fase di vita della Repubblica.
La legge Mattarella sarebbe una buona soluzione: in ogni caso è la base di un confronto aperto per un’ampia, necessaria intesa nella maggioranza e con le opposizioni.
Il Pd deve andare verso il congresso coinvolgendo i circoli sulle priorità programmatiche; decidere quale partito – valori, organizzazione, regole – costruire in concreto; recuperare il senso di una comunità solidale, coesa. Un partito chiamato a scegliere le persone, le leadership – conclude Chiti – ma al tempo stesso a decidere su programmi e alleanze”.


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