“A me sembra giusto prevedere che non soltanto due partiti che sono arrivati in testa al primo turno, ma tutti quelli che hanno superato il 15-18% dei consensi possano partecipare al ballottaggio. Penso che così si possa avere un maggiore equilibrio, una più ampia partecipazione al voto da parte dei cittadini, una scelta più consapevole delle maggioranze di governo”.
Lo scrive a proposito dell’Italicum il senatore del Pd Vannino Chiti in un blog su Huffington Post.
“Il sistema dei capilista bloccati e delle pluricandidature – prosegue Chiti – va in ogni caso cambiato: ci sono due vie maestre per farlo: l’introduzione dei collegi uninominali, che io preferisco, anche attraverso il cosiddetto Provincellum. L’altra via è quella di sottoporre tutti, anche i capilista, alle preferenze. In entrambe le soluzioni resta lo sbarramento del 3% e l’obbligo di aumentare il numero dei collegi. Farne di più e più piccoli, con un beneficio sia per le spese da sostenere in campagna elettorale, sia per il loro controllo, sia infine – e soprattutto – per un più positivo e stretto rapporto tra eletti e cittadini.
Non sono invece d’accordo ad abolire il ballottaggio. Non sarebbe una buona soluzione rinunciare ad una governabilità costruita sulle scelte e la volontà dei cittadini. Sarebbe una pessima scelta quella che dà all’opinione pubblica il messaggio di un timore per l’eventuale vittoria del M5s, affidando non alla politica, ma ai meccanismi della legge elettorale, l’obiettivo di una sua sconfitta”.