evitando la scorciatoia dei «transfughi».Vannino
Chiti spiega la sua proposta, firmata da 25 senatori
Dem, che mette insieme risparmi per 120 milioni
con i tagli alle indennità (pur reintroducendo i senatori
eletti) e attribuisce maggiori funzioni al Senato rispetto
al testo licenziato dalla Camera: «Se l`Italicum risolve
il problema della governabilità, non ha alcun senso tenere
anche i temi sensibili – dall`intesa con le confessioni
religiose alla bioetica, dalle unioni civili al fine vita – nelle
materie di governo riformabili col voto di una sola Camera».
Il governo, con il ministro Boschi, si dice disponibile a
non forzare i tempi.
Un segnale positivo. Che però può essere finalizzato
a due scopi del tutto diversi, ampliare la base del
consenso, o creare di un gruppo di cosiddetti ‘responsabili’.
Ma il trasformismo è un male delle
istituzioni, che toglierebbe ogni credibilità
alla riforma.
I senatori, senza vincolo di mandato, potranno
dissentire da mutamenti dirotta del
proprio partito?
La Costituzione chiama in causa la libertà
di coscienza dei singoli parlamentari, ma il
fenomeno, qui, è l`esatto contrario: è un dare
un prezzo alla propria coscienza in base alla
convenienza del momento. Una cosa è cercare il
dialogo con i gruppi di Forza Italia, M5S, Sel, Lega
(tutti convinti che si debba superare il bicameralismo
paritario) per avere il consenso più ampio, rispettando
le convinzioni dei singoli. Altra è assecondare
fenomeni di frammentazione per evitare il
confronto nel Pd .
Di quanto tempo c`è bisogno per completare l`iter?
Se l`intesa da cercare al Senato coinvolgerà anche i
gruppi della Camera si può fare in modo che il successivo
passaggio a Montecitorio avvenga senza modifiche,
evitando ulteriori ping p ong. Di modo che per
marzo la riforma sia completa, e il referendum si possa
tenere per giugno 2016. Ma noi crediamo si debba andare
oltre: stipulando un patto che porti a concludere la
legislatura regolarmente, nel 2018.
Da Renzi intravede maggiore disponibilità?
È stato lui stesso ad affermare che dopo l`approvazione
dell`Italicum vanno valutati nuovi pesi e contrappesi.
Come base di partenza una sola Camera che dia la fiducia
e abbia l`ultima parola sulle leggi non bicamerali e un
Senato ridotto a soli 100 componenti può trovare
un consenso quasi unanime. Noi aggiungiamo
che si potrebbe intervenire anche sul numero
dei deputati, riducendoli a 500, mentre pensiamo
che i senatori debbano essere eletti su base regionale con
metodo proporzionale, nella stessa tornata che rinnova
i Consigli regionali.
Ma Renzi aveva già annunciato che nessun senatore sarebbe
stato più eletto.
E’ già una riduzione scendere da 315 a 100, noi aggiungiano il taglio di 130 deputati. In più proponiamo un taglio delle indennità da parametrare a quella del sindaco di Roma, che è meno della metà dell`attuale, intorno ai 5mila euro mensili. Con un risparmio complessivo di circa 120 milioni.
Inoltre l`elezione diretta dei senatori ne renderebbe più forte la legittimazione, evitando duplicazioni
di incarico per consiglieri regionali e sindaci, come è adesso.
E sarebbe funzionale all`ampliamento
delle loro materie di
pertinenza.
Certo. Fin qui il Senato, nel
testo approvato a Montecitorio,
interviene sulle leggi
costituzionali, leggi eletto-
rali e trattati dell`Unione Europee. Nel nostro
documento chiediamo che la Camera si limiti
a decidere in unica lettura sulle materie oggetto
del programma di governo, e vadano quindi
escluse le materie inerenti gli articoli 7 e 8, il Concordato
con la Chiesa cattolica e le intese con le
confessioni religiose. Altrettanto, temi come il fine vita,
o le materie bioetiche, richiedono approfondimento e
non la fretta e la determinazione dell`azione di governo,
ed è bene che mantengano carattere bicamerale.
Saranno d`accordo nel suo partito, che manifesta fretta
sulle unioni civili?
Al di là dei diversi convincimenti che ci possono essere,
rispetto a certe tematiche bisogna avere l`umiltà e la pazienza
di sciogliere i nodi con l`ascolto e non con i colpi
di spada. Se parliamo di pesi e contrappesi,
per l`Italicum, aggiungere
sul treno rapido della governabilità
anche un vagone con questi temi delicati
sarebbe un grave errore.
Le battute telefoniche in questi giorni
finite sui giornali non rischiano
di avvelenare il clima nel dialogo del
Pd?
Certo, non aiuta l`idea di una politica
che vive di trappole. Certe conversazioni
– al di là della loro pubblicazione,
discutibile – non ci dovrebbero
essere, danno l`idea di una politica
che è degenerata nel nostro Paese. La storia della
compravendita dei senatori è una vicenda brutta, e più
brutto ancora sarebbe archiviarla con l`indifferenza, o
peggio, pensare di fare le riforme con processi che evochino
di nuovo fenomeni di trasformismo.