Affrontare tema delle donne, no a Senato di uomini
‘La proposta presentata oggi, tra gli altri, dai senatori Chiti e Casson è un utile contributo al progetto di riforma istituzionale avviato dal governo. Le energie presenti nel Partito democratico che stanno dando luogo ad una serie di integrazioni e proposte migliorative, come indicato anche dalla lettera del sen.Francesco Russo e altri 25 senatori, indicano che la democrazia interna del partito è un elemento di forza e che, c’è da augurarselo, nessuno intenda bloccare o rallentare il percorso delle riforme: dialogo e confronto possono solo migliorarle’. Lo afferma la senatrice del Pd Monica Cirinnà. ‘C’è però un elemento che va affrontato in modo ineludibile – sottolinea – poichè già manca nell’Italiacum: quello della rappresentanza di genere, visto che il Senato che uscirebbe dalla proposta del Governo sarebbe un Senato di uomini. Infatti, soltanto due donne sono presidenti di Regioni e solo l’11 % dei Comuni italiani hanno una donna come sindaco’. ‘Soprattutto, se non riusciremo a modificare la legge elettorale uscita dalla Camera – conclude Cirinnà – il rischio è che il futuro Parlamento italiano regredisca pesantemente in tema di presenza di donne. E’ importante quindi che la ministra Boschi e il presidente del Consiglio sappiano avviare un lavoro di sintesi che ci porti ad una legge di riforma costituzionale solida, giusta e moderna, per un nuovo assetto istituzionale che metta in grado il Paese di affrontare le sfide del futuro’.