Il lungo e tortuoso cammino delle Unioni civili riprende il via a settembre in un clima in cui far convergere posizioni distanti anni luce appare complesso. Da una parte riecheggiano le ultime dichiarazioni del Presidente della Cei Angelo Bagnasco che in un intervista al Corriere della Sera aveva affermato che “applicare gli stessi diritti della famiglia ad altri tipi di relazione è voler trattare allo stesso modo realtà diverse: è un criterio scorretto anche logicamente e, quindi, un’omologazione impropria”. Dall’altra pesa sempre di più, per un Paese che vuole dirsi moderno, l’assenza di una legislazione che riconosca i diritti delle coppie omosessuali, mancanza che è stata stigmatizzata dalla condanna a luglio della Corte di Strasburgo che ha sentenziato in maniera unanime la violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani. Secondo la Corte “la tutela giuridica in vigore per le coppie dello stesso sesso in Italia”, “ non è neppure sufficientemente affidabile”.

Dopo i Dico, i Pax, i DidoRe, i numeri della partita del disegno di legge presentato da Monica Cirinnà ci dicono che, finalmente, una sintesi può essere trovata.
Monica Cirinnà è ottimista e agguerrita e ci spiega le coordinate del testo: “La ripresa in Commissione giustizia del Senato ci sarà il 2 settembre con una seduta che durerà tutto il giorno. Nella pausa estiva i nostri pontieri hanno lavorato con i colleghi del nuovo centrodestra che vogliono essere della partita. Quando si legifera sul diritto di famiglia in questo Paese non si può pensare che un è partito di maggioranza ne stia fuori.”
Quindi siete pronti a un dialogo con chi non condivide l’impianto del ddl ?
“Innanzitutto bisogna ribadire che si tratta di un istituto giuridico diverso dal matrimonio e, quindi, penso che una composizione si possa trovare. Detto ciò, è chiaro che ci sono dei punti intoccabili del testo che sono quelli ribaditi dallo stesso Matteo Renzi: e cioè tutti i diritti sociali, la reversibilità della pensione e l’estensione della responsabilità genitoriale sul figlio del partner”.
Nel periodo estivo è cambiato qualcosa rispetto ai rapporti di muro contro muro a cui abbiamo assistito nella maggioranza di governo?
“Devo dire che leggo con particolare favore l’invito che mi è stato rivolto per il 9 settembre dal senatore Gaetano Quagliarello di Ncd di partecipare alla loro Summer School proprio per parlare di unioni civili. Ribadisco che il dialogo è possibile chiarendo che non venderemo nessun punto saliente del testo, perche non si tratta sulla pelle degli altri.”
Cosa pensa delle ultime dichiarazione del Presidente della Cei Bagnasco?
“Trovare una sintesi tra ciò che dice la Corte Europea e la posizione del Cardinal Bagnasco è impossibile. La Corte Eurpea ribadisce ciò che ha detto la Corte Costituzionale Italiana e cioè che bisogna riconoscere le coppie dello stesso sesso come soggetti da tutelare con una norma di diritto pubblico. Bagnasco dice invece che i diritti dei singoli sono già garantiti. Ecco, La composizione su questo punto è impossibile. Io penso che il nostro Parlamento è il Parlamento di uno Stato laico, e nel rispetto delle posizioni religiose di tutti, il Parlamento fa leggi e i prelati pregano la loro religione che non è la Costituzione Italiana”.
Si sente ottimista?
“Per la prima volta dopo Dico, Pax DiDoRe, i numeri in Commissione giustizia e in aula del Senato ci sono anche senza il supporto dei colleghi di Ncd. Lo ripeto non bisogna tenere fuori nessuno, si dialoga con tutti, ma il testo non verrà snaturato.”


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