‘Settant’uno anni fa Roma ha vissuto la terribile esperienza della deportazione degli ebrei dal ghetto del Portico d’Ottavia con il fascismo che ha assecondato il folle progetto nazista di umiliare gli ebrei prima di annientarli’. Lo dichiarano i senatori del Pd Monica Cirinnà e Walter Tocci. ‘Un atto che avvenne, è bene ricordarlo – aggiungono – dopo l’episodio dell’estorsione dei 50 chili d’oro e del saccheggio dell’antica biblioteca della comunità di Roma, con l’asportazione di antichi registri e volumi di ogni genere’. ‘Se qualcuno ancora avesse dei dubbi su quale forza abbia avuto l’indottrinamento di marca nazista – sottolineano – dovrebbe vedere il video-testamento che ci ha lasciato Erich Priebke, con le sue idee, che ha voluto diffondere dopo la sua morte, su che cosa siano stati i lager dove sono morti sei milioni di ebrei e molti milioni di altri oppositori a quel regime. Crediamo che si debba ricordare, sempre ricordare, perchè l’orrore può sempre tornare’. ‘Il nostro pensiero – concludono Cirinnà e Tocci – deve andare anche ai tanti che non rinunziarono a essere donne e uomini, a tutti coloro cioè che – dinnanzi alla dissoluzione dello Stato – si esposero per nascondere gli ebrei nella cantine e nei cascinali, per fornire loro documenti falsi e per nutrirli. Furono italiani comuni, antifascisti, laici e religiosi, persone la cui mente non era accecata dall’odio o dalla paura ma che agirono solo in nome della pace e della solidarietà’.

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