“Al vertice della piramide dell’odio c’è la misoginia, seguita da omolesbobitransfobia e dall’abilismo. Un odio che nasce da una base, comune: gli stereotipi che riguardano le donne, le persone LGBT+ e le persone con disabilità, che sono radicati nella nostra società ancora intrisa di cultura patriarcale. Dunque, la matrice culturale della violenza contro le donne e contro gli altri percepiti come ‘diversi’ è la stessa. Nel testo Zan si pone una distanza netta tra opinione e istigazione all’odio e alla violenza. Tutte le leggi in tema di violenza contro le donne rimangono in piedi. Nel ddl Zan ci si occupa dell’odio e della violenza pubblica contro le donne. Ognuna di noi è stata toccata dall’odio misogino, è un risultato politico ottenere un’ulteriore protezione. E’ dunque necessario chiudere e votare presto questo testo. Si possono perdere voti ma non la dignità, su questo testo il Pd si gioca la dignità”. Lo ha detto la senatrice del Pd Monica Cirinnà, nel corso dell’assemblea del gruppo dei senatori del Pd.
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