“La commissione Giustizia del Senato ancora una volta non ha potuto votare. Il presidente Ostellari ci ha posto di fronte ad un ricatto: si faccia un tavolo politico per capire se è possibile chiudere una mediazione mentre lui si impegnerebbe a terminare le audizioni, 70 con documenti scritti e 70 in presenza o via web. E solo dopo la conclusione del tavolo politico si fisserebbe il termine per presentare emendamenti. Questo è un ricatto inaccettabile. Il calendario della Commissione deve essere chiaro, ci deve essere la possibilità, nel caso non ci sia alcun accordo, di andare in aula entro luglio”. Lo dichiara Monica cirinnà, segretario della commissione Giustizia.
“Chiediamo quindi – aggiunge – che entro il 29 giugno sia chiuso il termine emendamenti e la discussione generale con le audizioni. Non accettiamo nessun ricatto da parte del presidente della Commissione. D’altra parte sappiamo già, per quello che è successo in questi mesi, che un accordo politico con la destra non è possibile perchè di fatto il ddl Zan non lo vuole”.
“La Commissione deve poter fare il proprio lavoro – conclude Cirinnà – Il metodo Ostellari serve solo a creare tempo per fare ostruzionismo”.