“La prima udienza per l’aggressione omofoba ai danni di Jean Pierre Moreno si è svolta questa mattina, a più di un anno dai fatti dolorosi e violentissimi di cui è stato vittima assieme al suo compagno. Purtroppo, il PM non ha ritenuto di formulare l’accusa includendo l’aggravante per futili motivi: unico aggancio che, in assenza di una legge contro i crimini d’odio omotransfobici, avrebbe consentito di stigmatizzare la particolare gravità dei fatti”. Lo dichiara la sen. Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd.
“Il lungo tempo trascorso e la formulazione dell’accusa – aggiunge – ci ricordano, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sia stato sbagliato e pericoloso l’affossamento del ddl Zan; quanti dicevano che il diritto vigente già tutela le vittime dei crimini d’odio hanno la risposta che meritano, purtroppo ai danni di un giovane che ha dovuto subire sulla sua pelle l’umiliazione e la violenza. Mi auguro che nel proseguimento del processo il giudice, grazie anche al lavoro meritorio di Rete Lenford che assiste Moreno, riqualifichi i fatti in modo più grave, come ritengo doveroso2.
“Resta l’amarezza per la mancata approvazione di una legge necessaria e urgente – conclude Cirinnà – con essa, la nostra determinazione, come PD, a ripresentare nei prossimi giorni il ddl Zan in Senato, per proseguire la battaglia per la sua approvazione”.

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